Fin dalla nascita di questo sito nel febbraio 2016 abbiamo dedicato una certa attenzione a ciò che si muoveva nel mondo delle scuole e istituzioni formative musicali private. In calce a questo articolo troverete elencati, un po’ alla rinfusa, alcuni degli articoli o delle segnalazioni che abbiamo dedicato negli anni al tema.

Siamo sempre stati convinti che il passaggio a ordinamento dei Corsi di Secondo Livello sperimentali, necessario e troppo a lungo rimandato, se non gestito adeguatamente avrebbe inevitabilmente e comprensibilmente suscitato le attenzioni di un mondo che soprattutto su quel segmento finale, il più redditizio, ambiva a rimarcare una presenza, talvolta anche ragionevole e legittima. Tanto più dal momento che il sistema pubblico è, non per caso, privo di rappresentanza ormai da diversi anni. Gli ultimi accreditamenti, avvenuti attraverso le particolari modalità “universitarie” offerte dal Decreto Franceschini-Giannini, si vanno così a sommare alle 27 istituzioni già autorizzate attraverso il percorso individuato dal DPR 212/2005 (soprattutto nel campo della Moda e del Design).

Andrebbe poi ricordato che l’ultimo Decreto,  che interviene altresì sul piano dei rapporti tra sistema pubblico e istituzioni private, tra formazione musicale e università, tra insegnamenti “teorici” e “pratici”, tra formazione alta e “altissima”, e infine tra le competenze di due distinti Ministeri, non è altro che l’ultimo atto di un percorso iniziato dapprima con la decisione di non dotare il sistema del Regolamento relativo alle procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica nel settore previsto dall’art. 2, c. 7, lett. g) della Legge 508/99, sviluppato con la Legge 107/2015 e i suoi due commi eterogenei (sul CNAM e, appunto, sulle equipollenze), proseguito con il natalizio decreto Franceschini-Giannini dello stesso anno, poi con la nomina della misteriosa Commissione Tecnico-Consultiva nel novembre 2016 (integrata poi nel giugno 2017), e infine con il Decreto 177 di qualche settimana fa.

Sollecitati dai numerosi messaggi ricevuti in questi giorni, riteniamo possa essere utile conoscere la composizione della Commissione Tecnico-Consultiva che ha espresso parere favorevole alle equipollenze dei titoli rilasciati dalla Scuola Holden, dalla Scuola di Cinema «Luchino Visconti» di Milano e dall’Accademia di Imola.

Attualmente, in base al Decreto 457 firmato dalla Ministra Fedeli il 16.06.2017, e per tre anni da quella data, la Commissione risulta così composta:

il Presidente, nominato dal Ministro dell’istruzione università e ricerca d’intesa con il Ministro dei beni culturali, è il dott. Carlo Fontana, manager culturale di lungo corso, senatore nella XV legislatura e Presidente dell’AGIS dal 2013. Dal marzo 2018 è anche Presidente Onorario di AIFART (Associazione Italiana Formazione delle Arti), aderente all’AGIS, che «si prefigge l’obiettivo di rappresentare le istituzioni che in Italia si occupano di Alta Formazione e perfezionamento artistico, musicale, teatrale e coreutico e di trattare temi reali che occupano le istituzioni aderenti, dal rapporto tra formazione e mondo produttivo per agevolare l’entrata dei diplomati nel mondo professionale, allo sviluppo/creazione di reti nazionali e internazionali, a quelli prettamente pertinenti la didattica, quali la distinzione dei percorsi di formazione secondo gli obiettivi, la formazione dei docenti, le regolamentazione, distinzione e riconoscimento dei titoli/diplomi rilasciati». Il direttivo dell’Associazione è composto da rappresentanti di Fondazione Milano Scuole Civiche (di cui fa parte anche la Scuola di Cinema «Luchino Visconti»), AIDAF, Accademia Pianistica di Imola, Scuola di Musica di Fiesole e Accademia Stauffer di Cremona.

I rappresentanti del MIUR sono il prof. Vincenzo Zara, docente di Biochimica e rettore dell’Università del Salento, la dott.ssa Maria Letizia Melina, Direttore Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore presso il MIUR e il prof. Andrea Graziosi, docente di Storia Contemporanea e all’epoca Presidente ANVUR.

I rappresentanti del MIBAC sono invece il dott. Onofrio Cutaia, Direttore Generale per lo Spettacolo dal vivo, l’arch. Francesco Scoppola, architetto restauratore e Direttore Generale Educazione e Ricerca, e infine la prof.ssa Maria Luisa Catoni, docente di Storia dell’Arte Antica e Archeologia, già direttrice della Scuola per i Beni e le Attività Culturali, e consigliera del Ministro per le politiche di formazione, educazione e ricerca.

Non è difficile osservare come alla Presidenza della Commissione MIUR-MIBAC sieda dunque il Presidente ancorché onorario di un’associazione il cui direttivo comprende rappresentanti di istituzioni che alla stessa Commissione MIUR-MIBAC sottopongono istanze di riconoscimento. Commissione che, pur composta evidentemente da personalità di altissimo livello, ciascuna nel suo campo, si occupa poi però in modo specifico di ambiti artistici e formativi (audiovisivo e cinema, teatro, danza, musica e letteratura) che lì dentro sembrerebbero non del tutto adeguatamente rappresentati.

Ricordiamo che per altri tipi di scuole in parte eterogenee rispetto ai percorsi universitari tradizionali sono state create specifiche procedure di accreditamento assai più definite.

Per le Scuole di restauro, ad esempio, la Commissione preposta all’analisi delle istanze di accreditamento è composta, tra gli altri, anche da un componente designato dal Consiglio Universitario Nazionale tra i docenti delle discipline dell’area scientifica, umanistica e del restauro, e da uno designato dal CNAM.

Per gli Istituti di specializzazione in Psicoterapia, invece, la Commissione preposta è composta, tra gli altri, da cinque membri scelti dal MIUR tra una rosa di dieci nominativi designati dal Consiglio Universitario Nazionale tra docenti universitari, e sei tra due rose di cinque nominativi indicati rispettivamente dal Consiglio Nazionale dell’ordine degli psicologi e dalla Federazione Nazionale dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

Ma perché per la formazione artistica, e musicale in particolare, bisogna  inventarsi sempre processi così confusi e “creativi”?

 

PUBBLICO E PRIVATO: PER APPROFONDIRE

Bye-bye MIUR! L’Alta Formazione Musicale al MIBAC, È un cinema… L’originale è la copia, I Bienni di Weissnichtwo,  Bienni, la prima volta dei “non statali”, Investigazioni private, Come cambia l’Afam, Un milione in più per l’altissima eccellenza musicale, Lezioni private – Lezione 21, La chance del Cians, La quadruplice radice del Politecnico milanese, L’Accademia della Scala nell’Afam, Roma, Milano, Roccabernarda: il privato c’è, Trienni privati, istruzioni per l’uso,  17 nel ’17!, Lezioni private – 4 (ovvero: della pre-esistenza), Lezioni private – 3 L’Altra Formazione Artistica e Musicale, Lezioni private – 2, Lezioni private – 1, Liceo Coreutico, la variante milanese, Comma 21, il grimaldello

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