Forse ricorderete che il 18 maggio 2018 la Ministra Fedeli firmò un decreto con cui la Civica Scuola di Cinema «Luchino Visconti» di Milano otteneva l’equipollenza del titolo rilasciato al termine del corso triennale in Arte e tecnologia del cinema e dell’audiovisivo, articolato in otto indirizzi (Regia, Sceneggiatura, Ripresa e Fotografia, Produzione, Montaggio, Suono, Animazione, Realizzazione Multimediale), alla Classe di Laurea L-03- Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda.

Di quel decreto, quello più recente sull’Accademia di Imola sarebbe stato una sorta di fotocopia (tranne per il fatto che in quest’ultimo si prevedono equipollenze sia con Lauree che con Lauree Magistrali): un percorso extra AFAM, ricordiamo, che ad oggi parrebbe riguardare, oltre alle due Istituzioni citate, la Scuola Holden di Baricco.

A questo punto, nemmeno un mese dopo l’uscita del decreto, la Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti presentò al MIUR la richiesta di integrare la Tabella A del DPR 212/2005 con l’introduzione di una nuova Scuola di Cinema, fotografia e audiovisivo all’interno del Dipartimento di Progettazione e arti applicate, accanto a Scenografia, Restauro, Progettazione artistica per l’impresa e Nuove tecnologie dell’arte.

La Commissione che nelle more (…) diede parere favorevole, e il MIUR ha pertanto predisposto uno schema di «Regolamento in materia di istituzione della scuola di cinema, fotografia, audiovisivo, ai sensi dell’art. 5, comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212», che ha poi sottoposto al parere Consiglio di Stato.

Il parere, positivo, è arrivato. Il Consiglio, riunitosi l’11 aprile scorso, ha valutato  «favorevolmente tale innovazione dell’ordinamento didattico generale, che va ad arricchirsi, nel settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, di una nuova, quanto importante e necessaria, scuola di cinema, fotografia e audiovisivo, che sicuramente verrà incontro, colmandone i vuoti, alla richiesta formativa in un settore estremamente sensibile alle innovazioni tecnologiche e digitali, offrendo alla popolazione studentesca di conseguire titoli didattici statali»[AFAM] «in un contesto di vuoto didattico, finora colmato da offerte provenienti da soggetti privati»[che erogano invece titoli “universitari”].

 

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