Mentre lo scorso anno accademico si chiudeva con la speranza che almeno la vicenda della ricostituzione del CNAM potesse vedere dopo ben sette anni una sua conclusione, con i due pareri espressi dalle Commissioni di Camera e Senato esattamente un anno fa, tutto, come era prevedibile, si è un po’alla volta nuovamente impantanato, complice il cambio di Governo, lo spacchettamento del Miur, e ora, a leggere le giustificazioni di autorevoli membri del Governo, ovviamente anche il Covid. Che su questo piano, però, non ci pare c’entri molto. 

   Le notizie-nonnotizie di questi giorni sono che «è stata riattivata la procedura per il rinnovo del CNAM» (il come evidentemente non ha alcuna importanza, né si vuole in alcun modo rendere noto e pubblico ciò su cui si sta discutendo), che «accogliendo le proposte condivise dalle Conferenze dei Presidenti e dei Direttori delle Istituzioni dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica», il Mur ha istituito, il 15 aprile 2020, un Tavolo permanente costituito dai rappresentanti del Ministero e delle AFAM, con il compito di favorire il costante raccordo e di individuare soluzioni finalizzate allo sviluppo del settore (composto, ricordiamo, da tre rappresentanti del Ministero, di cui uno individuato dall’Ufficio di gabinetto e due dalla Direzione generale per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché dai presidenti delle Conferenze dei presidenti e dei direttori delle istituzioni Afam: ci piacerebbe davvero poter seguire i pubblici lavori di quel tavolo!), e che il Ministro Manfredi ha già annunciato l’intenzione di presentare, nelle prossime settimane, «una proposta di delega legislativa per il riordino dell’intero settore AFAM» (e qui ci concediamo un pizzico di timore/tremore).

   Nei giorni scorsi questi punti sono stati ribaditi due volte a distanza ravvicinata, tanto dal Ministro Manfredi, nel corso di un question-time alla Camera l’8 luglio, in risposta all’interrogazione dell’on. Patelli 3-01659, quanto dal Sottosegretario De Cristofaro, che in VII Commissione il giorno seguente ha risposto per il Governo a tre interrogazioni di altrettanti deputati (Carbonaro 5-04321, Nitti 5-04322 e Mollicone 5-04319).

Così il Ministro:

   Ringrazio l’onorevole interrogante perché mi consente di ritornare su un tema a me caro, quale quello delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, nel cui ambito si distingue – come è riferito nell’interrogazione – il ruolo dei conservatori di musica. Va detto subito che il sistema delle istituzioni AFAM rappresenta una vera eccellenza del nostro Paese, con un tasso di internazionalizzazione che lo rende uno dei fiori all’occhiello del made in Italy, il più alto nel sistema della formazione italiana, e questo dà grande lustro al nostro Paese. A testimonianza dell’attenzione che ho voluto dedicare fin da subito al settore dell’AFAM, vi è il fatto che, già in sede di conversione del decreto che ha istituito il Ministero dell’Università e della ricerca, abbiamo voluto puntualizzare che queste istituzioni rientrano pienamente nell’ambito della ricerca, tema che era stato lungamente dibattuto in passato.

   Inoltre, nei provvedimenti emergenziali determinati dal COVID, abbiamo tenuto conto della specificità del mondo delle accademie e dell’alta formazione e quindi dei conservatori, destinando loro 9 milioni di euro per finanziare gli interventi straordinari affrontati nel periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza e per il periodo di riavvio ed 8 milioni di euro per l’allargamento della platea dei beneficiari della no tax area agli studenti delle istituzioni AFAM.

   Per invertire la rotta rispetto al passato ci stiamo anche adoperando per avviare quanto prima le riforme organiche che il settore attende da tempo. Come prima cosa, fin dai primi giorni del mio insediamento, ho voluto ascoltare le istanze provenienti dagli interlocutori del mondo AFAM e, proprio accogliendo le proposte condivise dalla Conferenza dei presidi e dei direttori delle istituzioni dell’alta formazione artistica e musicale, ho voluto istituire il 15 aprile 2020 un tavolo permanente costituito dai rappresentanti del Ministero e dell’AFAM, con il compito di favorire il costante raccordo e di individuare soluzioni finalizzate allo sviluppo del settore. Il tavolo per lo svolgimento dei propri lavori potrà costituire anche dei gruppi di lavoro specifico su tematiche specifiche a cui potranno partecipare, proprio nell’ottica della massima apertura alle esigenze di questo mondo, esperti nelle materie di riferimento, nonché, per i temi di interesse, le rappresentanze studentesche.

   Per quanto riguarda il settore della didattica,2 stiamo inoltre riattivando la procedura per il rinnovo del CNAM, che era ferma da anni, dalla cui ricostituzione ci attendiamo un ulteriore contributo di grande qualità nel percorso di valorizzazione degli aspetti culturali e artistici del sistema dell’alta formazione.

   Inoltre, informo che è in corso di espletamento la procedura per l’accreditamento dei nuovi corsi di primo e secondo livello, nonché di modifica di corsi esistenti, che riguarda tutte le istituzioni.3

   A breve sarà approvato anche l’ordinamento della scuola di musicologia4 che consentirà l’attivazione dei corsi di primo livello in discipline storiche, critiche e analitiche della musica, anch’esso richiesto dagli operatori del settore da tempo. Inoltre, posso anticiparvi che proprio in questi giorni ho dato nuovo impulso al processo di statizzazione e razionalizzazione delle istituzioni non statali che comporterà un ulteriore rafforzamento complessivo del sistema.

   Concludo, precisando che il Ministero è assolutamente consapevole della necessità di affrontare in maniera risolutiva le criticità che negli anni si sono accumulate nel settore e che per farlo, considerata l’importanza dei temi da trattare, vi sarà bisogno del necessario apporto del Parlamento. Per questo motivo informo che ho intenzione di presentare, nelle prossime settimane, una proposta di delega legislativa per il riordino dell’intero settore AFAM, che costituirà la sede opportuna per discutere insieme della valorizzazione e della crescita di questo settore strategico per il Paese.

   Analoga la risposta del Sottosegretario, che fornisce però alcune ulteriori informazioni (le virgole sono quelle originali del resoconto ufficiale).

   Rispondo sulla base degli elementi forniti dal Ministero dell’università e della ricerca e, con il consenso degli on.li Carbonaro, Mollicone e Nitti, intenderei affrontare in una unica risposta gli argomenti delle rispettive interrogazioni, vertenti su identica materia.

[…]

   Con riferimento alla emanazione del DPCM che definisce l’organizzazione del nuovo ministero si rappresenta che il termine iniziale del 30 giugno, è stato posticipato di tre mesi con il decreto-legge Cura Italia, portando la scadenza al 30 settembre di quest’anno. Il rinvio è stato determinato dall’emergenza epidemiologica che si è verificata a solo un mese di distanza dalla costituzione del Ministero. Purtroppo, l’emergenza che ha colpito in misura gravissima tutto il Paese, ha comportato la necessità di dover anteporre alle questioni relative all’assetto organizzativo e alle conseguenti nomine dirigenziali, la necessaria ed urgente risoluzione di tutte le problematiche che si sono venute a creare nel mondo della formazione superiore e della ricerca in seguito alle misure che hanno sospeso la didattica in presenza e tutte le altre limitazioni che ben conosciamo.

   I molteplici interventi normativi effettuati durante il periodo di crisi, sono una testimonianza diretta del gravoso lavoro che il neo-istituito Ministero ha dovuto affrontare, con ciò causando un fisiologico rallentamento delle attività di organizzazione.

   Ciò nonostante – pur nell’oggettivamente complesso contesto rappresentato – si è proceduto, parallelamente, a riattivare le procedure legate all’organizzazione e alla riforma del settore delle AFAM, ferme da molto tempo prima della istituzione del MUR.

[…]

   Quanto alle procedure da « espletare in tempi stretti» va evidenziato che il 18 giugno è stata approvata la « Nota organici » riferita alle istituzioni AFAM,3 e di conseguenza, le procedure per i trasferimenti, le nomine in ruolo e gli incarichi a tempo determinato si svolgeranno nei tempi previsti.5 È, inoltre, in corso il procedimento per la nomina delle figure dirigenziali apicali all’interno del Ministero.

[…]

 

   Singolare che né il Ministro, né tantomeno il Sottosegretario rammentino di rammentare alla Commissione, a ulteriore prova dell’attenzione verso il sistema Afam da parte dell’esecutivo, il DM 112 del 26.05.2020, del resto mai citato e riportato dal Governo nemmeno nei suoi due DPCM successivi.

 

1 Come previsto nel Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, all’art. 236 c. 3, in cui si incrementa al contempo il Fondo per il finanziamento ordinario delle Università per 165.000.000 €. Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore di quel decreto (19 luglio), sono individuate le modalità di definizione degli esoneri, totali o parziali, da parte delle istituzioni AFAM e i criteri di riparto delle risorse. Qui il decreto relativo alle Università.
Altro che “didattica”: il CNAM esprime pareri e formula proposte:
  • sugli schemi di regolamento relativi: ai requisiti di qualificazione didattica, scientifica e artistica delle istituzioni e dei docenti, ai requisiti di idoneità delle sedi, alle modalità di trasformazione di Conservatori di musica, Accademia nazionale di danza e Istituti musicali pareggiati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici, ai possibili accorpamenti e fusioni, nonché le modalità di convenzionamento con istituzioni scolastiche e universitarie e con altri soggetti pubblici e privati, alle procedure di reclutamento del personale, ai criteri generali per l’adozione degli statuti di autonomia e per l’esercizio dell’autonomia regolamentare, alle procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica nel settore, ai criteri generali per l’istituzione e l’attivazione dei corsi, per gli ordinamenti didattici e per la programmazione degli accessi, alla valutazione dell’attività delle istituzioni, alle equipollenze tra i titoli di studio Afam e i titoli di studio universitari al fine esclusivo dell’ammissione ai pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso;
  • sui regolamenti didattici degli istituti;
  • sul reclutamento del personale docente;
  • sulla programmazione dell’offerta formativa nei settori artistico, musicale e coreutico.
    “Didattica”???

Sarebbe la c.d. ordinaria amministrazione
4 Si tratta, in realtà, di un corso di primo livello afferente alla Scuola di Composizione. Sollecitato l’8 aprile 2019 da un gruppo di docenti “prevalentemente di Storia della Musica”, il corso ha ricevuto l'”approvazione” della Conferenza dei Direttori il 25 giugno 2019

Non è dato sapere se con “tempi previsti” ci si riferisca, per esempio, a quelli messi in atto per le nomine a tempo indeterminato e determinato per il corrente a.a. (e anche qui il Covid poco c’entra)

                      
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