Ieri 16 gennaio è stato presentato alle commissioni Bilancio e Cultura della Camera e alla Commissione Cultura del Senato lo Schema di decreto legislativo recante norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività (Atto Camera 382) recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. Il sen. Marcucci, presidente della VII Commissione del Senato,ha osservato che dette assegnazioni differiscono tra i due rami del Parlamento in quanto presso la Camera dei deputati ben più di un atto è stato assegnato a Commissioni riunite. Onde razionalizzare il lavoro istruttorio connesso all’esame dei predetti schemi di decreto legislativo e tenuto conto della mole di lavoro che già grava su ciascuna Commissione, ha prospettato dunque la possibilità di avviare un ciclo di audizioni informali sull’intera attuazione della legge delega, congiuntamente alla VII Commissione, previo accordo con la Presidente della VII Commissione della Camera dei deputati. Ha proposto pertanto di chiedere alla Presidenza del Senato l’autorizzazione a svolgere detta attività conoscitiva informale, e a convocare appositi Uffici di Presidenza delle Commissioni congiunte giovedì 19 gennaio, alle ore 8.45, al fine di programmare le predette audizioni. Resta inteso che laddove non fosse possibile individuare un percorso comune, ciascuna Commissione procederà autonomamente nella fase conoscitiva.

Qui il testo completo del provvedimento presentato ai due rami del Parlamento (frutto di «un’attività di consultazione e confronto sui temi dell’intervento con la Conferenza dei direttori dei Conservatori, con riferimento in particolare alla questione dell’armonizzazione dei percorsi formativi della filiera artistico-musicale»), che all’art. 15 recita:

Dunque a partire dall’anno accademico successivo all’entrata in vigore del decreto previsto all’art.4 (a sua volta da approvarsi entro sei mesi dall’approvazione dello schema presentato ieri alle commissioni) gli Istituti superiori di studi musicali, ferma restando la possibilità di svolgere in autonomia e in base alle risorse disponibili attività non curricolari nell’ambito della formazione ricorrente e permanente, possono iscrivere studenti esclusivamente per i corsi previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 212 del 2005 e per le attività propedeutiche di cui al comma 3. Gli studenti già iscritti ai “corsi di formazione musicale e coreutica di base o pre accademici, di cui all’articolo 2, comma 8, lettera d) della legge n. 508 del 1999, organizzati dalle istituzioni AFAM all’atto di emanazione del decreto di cui al comma 4, sono assegnati ai corsi propedeutici, ove in possesso dei requisiti di accesso previsti dal decreto di cui al comma 4.

Tra gli obiettivi principali individuati dal Miur nella sua analisi d’impatto, proprio quello di «disciplinare l’accesso ai corsi propedeutici tenuti dagli istituti superiori di studi musicali e coreutici, quali corsi di formazione professionalizzante, nonché le certificazioni fInali e i requisiti necessari per l’accesso ai corsi accademici di primo livello».

 

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