Come previsto dall’art. 238 “Piano straordinario di investimenti nell’attività di ricerca” del D.L. 34/2020 (il cosiddetto “decreto rilancio” convertito con modificazioni dalla L. 77/2020), il Ministero dell’Università e della Ricerca, con il Decreto Direttoriale n. 1628 del 16 ottobre 2020, ha definito un nuovo programma per lo sviluppo di Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN). L’intenzione è “di promuovere il sistema nazionale della  ricerca, di rafforzare le interazioni tra università e enti di ricerca e favorire la partecipazione italiana alle iniziative relative ai programmi quadro dell’Unione Europea”. Il programma finanzia progetti di durata triennale, che richiedono la collaborazione di più professori e ricercatori in una o più unità operative, fino a un massimo di cinque unità afferenti a diverse istituzioni. Le risorse finanziarie sono attinte dal Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) (art. 1, comma 870, L. 296/2006) relativo agli anni 2018, 2019 e 2020. La dotazione complessiva disponibile per l’anno 2020 è di € 178.943.692,36 (al netto della quota di € 5.534.340,99 destinata alle attività di valutazione e monitoraggio), di cui € 17.894.369,00 sono riservati a progetti presentati da un coordinatore scientifico (o Principal Investigator, responsabile scientifico dell’intero progetto) di età inferiore a 40 anni alla data del bando. Le risorse saranno incrementate nei prossimi due anni, per l’anno 2021 di 250 milioni e per l’anno 2022 di 300 milioni di euro.

   I progetti possono affrontare tematiche nell’ambito di tre macrosettori e relativi settori (elencati nell’allegato 1 del D.D. 1628/2020) determinati dal Consiglio europeo della ricerca  (European Research Council, ERC): Scienza della vita (LS – Life Sciences; nel 2020 sono stanziati € 62.630.292,32, pari al 35% dello stanziamento complessivo disponibile); Scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche (PE – Mathematics, physical sciences, information and communication, engineering, universe and earth sciences; € 62.630.292,32 nel 2020,  pari al 35% dello stanziamento complessivo); Scienze sociali e umanistiche (SH – Social Sciences and Humanities; € 53.683.107,72, nel 2020, pari al 30% dello stanziamento complessivo).

   Chi dovrà presentare la proposta di progetto, ovvero chi sono i soggetti proponenti? I Principal Investigator, professori o ricercatori “di ruolo a tempo indeterminato in atenei statali o non statali, o un ricercatore di ruolo a tempo indeterminato di EE.PP.RR., o un ricercatore a tempo determinato di cui al comma 3, lettera b) dell’articolo 24 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, che abbia ottenuto la valutazione positiva prevista dal comma 5 del medesimo articolo a seguito del possesso dell’abilitazione scientifica nazionale, avente il compito di coordinare più unità operative di un progetto, compresa la sua, assumendo le relative responsabilità scientifiche dell’intero progetto”. Chi potrà essere ammesso a contributo, ovvero quali sono i soggetti beneficiari? Il comma 4 dell’art. 1 recita: “Tutte le università e le istituzioni universitarie italiane, statali e non statali, comunque denominate, ivi comprese le scuole superiori ad ordinamento speciale, nonché gli enti pubblici di ricerca vigilati dal MUR, aventi sede operativa su tutto il territorio nazionale.” I PI avranno tempo fino alle ore 15:00 del 26 gennaio 2021 per presentare la domanda, da redigere in lingua inglese e solo attraverso procedure web-based.

   In assenza di un esplicito riferimento alle Istituzioni AFAM e ai suoi docenti, e con la tara della diffidenza maturata in anni di rivendicazioni, precisazioni e richieste di attenzioni, era prevedibile che sorgessero dubbi sull’ammissibilità al programma delle Istituzioni AFAM. Già due anni fa, tuttavia, il TAR del Lazio con la sentenza n. 1500/2019 aveva accolto il ricorso proposto dall’Accademia di Belle Arti di Roma contro il MIUR per l’annullamento del D.D. del 27 dicembre 2017 nella parte in cui non prevedeva l’estensione alle Accademie di Belle Arti della partecipazione al finanziamento di progetti PRIN. Nel D.D. del 2020 nessuna sostanziale modifica è stata apportata alla parte in questione e il comma 4 dell’art. 1 è rimasto invariato, ma nel primo elenco di FAQ sul PRIN 2020 il MUR ha ribadito la equiparabilità delle Istituzioni AFAM alle Università ai sensi della L. 508/1999 e ha confermato la loro ammissibilità al finanziamento: “Il bando, all’art. 1, comma 4, consente la partecipazione alla procedura a tutte le università e le istituzioni universitarie italiane, statali e non statali, comunque denominate. Le Istituzioni AFAM, ai sensi della legge 21 dicembre 1999 n. 508, svolgono al pari delle università, attività di didattica e di ricerca e, pertanto, sono equiparabili alle università ed istituzioni universitarie italiane, di cui all’art. 1, comma 4, del bando. Sono, quindi, ammesse alla procedura.”

   Per l’AFAM è certamente un risultato importante, che si aspettava da tempo. L’apertura è stata inoltre salutata come la premessa, e promessa, di quell’“ulteriore approfondimento in sede di rinnovo del CCNL del profilo dei docenti” (FGC CGIL) atteso da anni.

   Qualche ombra tuttavia incombe, innanzitutto sullo statuto della ricerca nell’AFAM. I corsi di dottorato non sono stati attivati, mentre resta ancora diffusamente vago il dibattito sulla specificità della ricerca per le arti/sulle arti ed espressione artistica, con rare, preziose eccezioni (si veda, per restare nelle nostre pagine, Leonella Grasso Caprioli, Ricerca, Terza missione e internazionalizzazione dell’AFAM). “Nelle more”, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), ente preposto alla valutazione dei prodotti dei PRIN finanziati, nella Premessa del Programma delle attività 2021-2023 ha dichiarato il proposito di dare più compiuta attuazione agli Standard e Linee Guida per l’Assicurazione della Qualità nello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (ESG) “nel settore del dottorato di ricerca e dell’alta formazione artistica musicale e coreutica (AFAM); quest’ultimo obiettivo realizzabile attraverso l’adeguamento, peraltro annunciato, del quadro normativo vigente e l’adozione dei regolamenti attuativi della legge 508/1999” (si legga Anvur, i programmi per l’Afam).

   Che la svolta si avvicini? 

   Tutte le informazioni sul programma PRIN, il testo e gli allegati del bando, fac-simile della domanda, modulistica, gli elenchi di FAQ e tutte le comunicazioni ufficiali sono disponibili sul sito http://prin.miur.it/. In particolare, si segnala la batteria di FAQ creata appositamente per l’AFAM (FAQ PRIN 2020 – Istituzioni AFAM). Al 30 dicembre sono ancora soltanto sette, ma nei corridoi, quelli telematici di questi tempi, circolano ancora numerosi dubbi.

   Manca meno di un mese alla scadenza dei termini di presentazione dei progetti e l’emergenza sanitaria rende ancora più difficoltoso gestire soprattutto gli aspetti burocratici di una procedura che è nuova per le nostre istituzioni. Ed è nuova anche per il sistema che necessita qualche adeguamento per la giusta valorizzazione di competenze specifiche. Uno su tutti a mo’ d’esempio. È richiesto l’obbligo per tutti i docenti AFAM interessati al programma di registrarsi al sito Loginmiur del CINECA nel quale inserire dati, quali la propria posizione/esperienza e le pubblicazioni, che saranno poi utilizzati ai fini della procedura di valutazione (l’“eccellenza” dei partecipanti è valutata fino a un massimo di 10/100). Un’apposita assistenza tecnica permette di inserire le istituzioni eventualmente mancanti, ma qualche ritocco più “concettuale” dev’essere ancora effettuato. All’interno della sezione dedicata alle pubblicazioni infatti si nota che la voce “Performance” è inserita tra le “Altre tipologie” e utilizza campi descrittori chiaramente pertinenti più a uno scritto che non a un recital.

   Alla luce della situazione attuale della ricerca nei Conservatori, il programma PRIN è un invito a bypassare l’impasse sulla quale tante parole sono state spese e a partecipare concretamente e attivamente alla definizione -e promozione- di cosa sia “ricerca” nell’AFAM.

 

 

https://www.docenticonservatorio.org/wp-content/uploads/2021/01/prin.pnghttps://www.docenticonservatorio.org/wp-content/uploads/2021/01/prin-150x150.pngDaniela Macchionericercaslider   Come previsto dall’art. 238 “Piano straordinario di investimenti nell'attività di ricerca” del D.L. 34/2020 (il cosiddetto “decreto rilancio” convertito con modificazioni dalla L. 77/2020), il Ministero dell’Università e della Ricerca, con il Decreto Direttoriale n. 1628 del 16 ottobre 2020, ha definito un nuovo programma per lo sviluppo...