Nella seduta del 6 dicembre u.s. la VII Commissione del Senato ha affrontato l’esame dei documenti di bilancio per le parti di competenza della Commissione stessa, e ha predisposto i rapporti da inviare in tutta fretta alla Commissione Bilancio.
La sen. Blundo (M 5 stelle) ha ritenuto insufficienti le misure per quanto riguarda l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), tanto più che non sono stanziate le previste risorse per la statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati. Ha poi lamentato che la voluta fretta di concludere in giornata l’esame del provvedimento ha reso impossibile un intervento per salvaguardare quantomeno i precari del settore.
La se. Ferrara (PD) ha posto  l’accento sulle ulteriori misure di carattere “minore”, come il contributo per l’acquisto di strumenti musicali, le quali mettono in condizione gli studenti di incrementare l’interesse verso i settori culturali. Si è dichiarata tuttavia insoddisfatta per il percorso inerente l’AFAM, auspicando che si giunga comunque ad una positiva soluzione relativamente al riordino e alla statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati.
Si è poi passati all’illustrazione degli ordini del giorno (vedi sotto).

Il sottosegretario Angela D’ONGHIA, quanto all’ordine del giorno G/2611/ sez I/9/7 ha espresso la necessità di riformularlo espungendo il secondo impegno al Governo, in quanto senza i contratti atipici si metterebbero in crisi gli Istituti superiori di studi musicali e le Accademie.

Ha dichiarato poi di accogliere l’ordine del giorno G/2611/ sez I/10/7.

Circa l’ordine del giorno G/2611/ sez I/11/7 ha suggerito di eliminare la terza premessa, di sopprimere, nell’impegno al Governo, le parole da “universitario” a “inquadramenti economici”, e di inserire le parole “con l’attuale inquadramento economico”.

Il senatore BOCCHINO (Misto-SI-SEL) ha fatto presente che il secondo impegno al Governo contenuto nell’ordine del giorno G/2611/ sez I/9/7 ha la finalità di individuare le forme contrattuali più garantiste nei confronti di lavoratori atipici. Ha recepito comunque l’indicazione del rappresentante del Governo e riformulato il predetto ordine del giorno in un testo 2, pubblicato in allegato.

Il sottosegretario Angela D’ONGHIA ha accolto l’ordine del giorno G/2611/ sez I/9/7 (testo 2).

Il senatore BOCCHINO (Misto-SI-SEL) ha fatto notare in merito all’ordine del giorno G/2611/ sez I/11/7 che l’analogia cui si accenna per il comparto AFAM riguarda il regime pubblicistico universitario. Ha riformulato comunque l’ordine del giorno in un testo 2, pubblicato in allegato.

Il sottosegretario Angela D’ONGHIA ha accolto l’ordine del giorno G/2611/ sez I/11/7 (testo 2).

Questi gli ordini del giorno sull’Afam presentati dalla VII commissione prima della decisione di porre la questione di fiducia sull’approvazione della Legge di Bilancio senza emendamenti, sub-emendamenti e articoli aggiuntivi con votazione oggi pomeriggio.

Ordini del giorno di Commissione relativi al DDL n. 2611

G/2611-sezI/9/7

PETRAGLIABOCCHINODE PETRISBAROZZINOCERVELLINIDE CRISTOFARO

La Commissione,

in sede di esame del disegno di legge A.S. 2611 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019»,

premesso che,

attualmente una percentuale vicina al 50 per cento del personale docente delle Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) è precaria;

questi docenti ricoprono posti liberi e vacanti da non meno di un triennio e, comunque, il loro numero non è sufficiente a ricoprire tutte le disponibilità che si sono create e che si creeranno nei prossimi anni a seguito dei pensionamenti;

i docenti precari dell’AFAM sono stati, nella quasi totalità, selezionati nel corso dell’ultimo decennio grazie a continui concorsi per titoli artistici, culturali e professionali e svolgono da anni attività di docenza, ricerca e coordinamento didattico che per qualità e quantità non sono dissimili da quelle svolte dai loro colleghi assunti a tempo indeterminato;

inoltre non è ancora stato esaurito il processo di stabilizzazione ex decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97 e che dovrebbe coinvolgere un numero assai limitato, di docenti (ad esempio non più di 30 di pertinenza delle Accademie di belle arti) e nel contempo non si è ancora giunti alla trasformazione della graduatoria nazionale exlegge 128 del 2013 (di cui al decreto ministeriale 526 del 2014) in graduatoria nazionale ad esaurimento – si tratta dell’unica graduatoria nazionale scaturita da procedure concorsuali – che sarebbe utile per l’attribuzione di incarichi di insegnamento a tempo indeterminato e a tempo determinato,

impegna il Governo:

ad aprire in tempi brevissimi e comunque prima dell’avvio del processo di riordino del comparto dell’Alta formazione artistica e musicale, un tavolo di confronto tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, i lavoratori e le organizzazioni sindacali che metta fine alla situazione di incertezza che coinvolge i docenti, gli studenti e l’intero comparto al fine di chiudere definitivamente questa lunga stagione di precariato e garantire gli organici minimi per il funzionamento della didattica degli istituti AFAM, e le cattedre libere e vacanti vengano utilizzate per la stabilizzazione del personale precario del comparto, rientrante nei parametri previsti dalla sentenza della corte di giustizia europea del 26 novembre 2014;

a non utilizzare contratti atipici nei singoli Istituti superiori di studi musicali (ISSM), nelle Accademie di belle arti e nelle istituzioni AFAM.

 

G/2611-sezI/10/7

ELENA FERRARAMARTINIPUGLISIMARCUCCIIDEMDI GIORGITOCCIZAVOLIFASIOLO

La Commissione,

in sede di esame del disegno di legge A.S. 2611 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019»,

premesso che:

sono attualmente all’esame della Commissione i disegni di legge e il testo unificato del Relatore in materia di statizzazione degli Istituti musicali pareggiati e delle Accademie legalmente riconosciute di Bergamo, Genova, Perugia, Ravenna e Verona, nonché di istituzione di Politecnici delle arti nell’ambito del riordino della normativa in materia di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM);

si tratta di una questione annosa che, a tutt’oggi, è senza soluzione;

il lavoro svolto in questi mesi dalla Commissione si pone l’importante e ambizioso obiettivo di dare finalmente una risposta adeguata al mondo dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica che rappresenta un settore fondamentale e nevralgico ai fini della identità del nostro Paese;

l’ultimo tentativo di intervento strutturale del settore risale al 1999, anno in cui fu adottata la legge n. 508 di riforma del settore rimasta in gran parte inattuata, senza che gli obiettivi ivi previsti siano stati pienamente raggiunti;

sono trascorsi 16 anni e ancora non sono stati emanati gran parte dei regolamenti necessari a dare attuazione alla riforma;

premesso inoltre che:

il disegno di legge vuole dare una risposta ai moltissimi docenti che fino a oggi hanno lavorato nel settore AFAM come precari: supplenze saltuarie, punteggi, graduatorie hanno dato luogo a mortificanti attese che durano da anni;

per tutte le Istituzioni AFAM è stato molto difficile lavorare in questi condizioni, con pochissime risorse in attesa che, ogni anno, le leggi di stabilità che si sono susseguite prevedessero un’autorizzazione di spesa che desse loro quanto necessario per «sopravvivere»;

il disegno di legge all’esame della Commissione prevede lo stanziamento di 39 milioni di euro per realizzare in modo compiuto la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati e delle Accademie legalmente riconosciute di Bergamo, Genova, Perugia, Ravenna e Verona, nonché l’istituzione di Politecnici delle arti;

si tratta di un disegno di legge articolato che tiene conto delle numerose istanze dei molti soggetti auditi e che, se portato a termine, consentirebbe di riordinare il settore in modo profondo, innovativo e strutturale;

impegna il Governo:

a garantire la realizzazione, e lo stanziamento a tal fine necessario, del riordino della normativa in materia di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) anche in modo da tutelare e valorizzare l’importante ruolo del personale docente e non docente del settore.

 

G/2611-sezI/11/7

BOCCHINOCAMPANELLAPETRAGLIA

La Commissione,

in sede di esame del disegno di legge A.S.2611 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019»,

premesso che:

il rapporto di lavoro e le carriere del personale docente delle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) è regolato sotto il profilo giuridico dal comparto di contrattazione di cui all’articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508, e relative applicazioni;

la legge suddetta prevede l’armonizzazione dell’università e deIl’AFAM, armonizzazione solo normativamente prevista ma rimasta, ad oggi, totalmente inattuata;

da anni assistiamo ad una ingiusta ed ingiustificata sperequazione economica tra le retribuzioni dei docenti universitari e quelle dei docenti delle accademie e dei conservatori, appartenenti al comparto AFAM, parallelo a quello universitario;

impegna il Governo:

entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge nell’ambito della riorganizzazione dei profili accademici e preaccademici della docenza AFAM, a regolare il rapporto di lavoro e le carriere del personale docente delle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, sotto il profilo giuridico, in analogia ai criteri del sistema pubblicistico universitario sopprimendo contestualmente il relativo comparto di contrattazione e stabilendo, altresì, le modalità di attuazione degli inquadramenti economici.


G/2611/SEZIONE I/9/7 testo 2

PETRAGLIABOCCHINODE PETRISBAROZZINOCERVELLINIDE CRISTOFARO

La Commissione,

in sede di esame del disegno di legge A.S. 2611 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019»,

premesso che,

attualmente una percentuale vicina al 50 per cento del personale docente delle Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) è precaria;

questi docenti ricoprono posti liberi e vacanti da non meno di un triennio e, comunque, il loro numero non è sufficiente a ricoprire tutte le disponibilità che si sono create e che si creeranno nei prossimi anni a seguito dei pensionamenti;

i docenti precari dell’AFAM sono stati, nella quasi totalità, selezionati nel corso dell’ultimo decennio grazie a continui concorsi per titoli artistici, culturali e professionali e svolgono da anni attività di docenza, ricerca e coordinamento didattico che per qualità e quantità non sono dissimili da quelle svolte dai loro colleghi assunti a tempo indeterminato;

inoltre non è ancora stato esaurito il processo di stabilizzazione ex decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97 e che dovrebbe coinvolgere un numero assai limitato, di docenti (ad esempio non più di 30 di pertinenza delle Accademie di belle arti) e nel contempo non si è ancora giunti alla trasformazione della graduatoria nazionale exlegge 128 del 2013 (di cui al decreto ministeriale 526 del 2014) in graduatoria nazionale ad esaurimento – si tratta dell’unica graduatoria nazionale scaturita da procedure concorsuali – che sarebbe utile per l’attribuzione di incarichi di insegnamento a tempo indeterminato e a tempo determinato,

impegna il Governo:

ad aprire in tempi brevissimi e comunque prima dell’avvio del processo di riordino del comparto dell’Alta formazione artistica e musicale, un tavolo di confronto tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, i lavoratori e le organizzazioni sindacali che metta fine alla situazione di incertezza che coinvolge i docenti, gli studenti e l’intero comparto al fine di chiudere definitivamente questa lunga stagione di precariato e garantire gli organici minimi per il funzionamento della didattica degli istituti AFAM, e le cattedre libere e vacanti vengano utilizzate per la stabilizzazione del personale precario del comparto, rientrante nei parametri previsti dalla sentenza della corte di giustizia europea del 26 novembre 2014.


G/2611-sezI/11/7 testo 2

BOCCHINOCAMPANELLAPETRAGLIA

La Commissione,

in sede di esame del disegno di legge A.S. 2611 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019»,

premesso che:

il rapporto di lavoro e le carriere del personale docente delle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) è regolato sotto il profilo giuridico dal comparto di contrattazione di cui all’articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508, e relative applicazioni;

la legge suddetta prevede l’armonizzazione dell’università e deIl’AFAM, armonizzazione solo normativamente prevista ma rimasta, ad oggi, totalmente inattuata;

impegna il Governo:

entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, nell’ambito della riorganizzazione dei profili accademici e preaccademici della docenza AFAM, a regolare il rapporto di lavoro e le carriere del personale docente delle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, sotto il profilo giuridico, secondo il sistema pubblicistico con l’attuale inquadramento economico.

 

 

Per quanto riguarda invece lo SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DALLA RELATRICE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca PER L’ANNO FINANZIARIO 2017 E PER IL TRIENNIO 2017-2019, E RELATIVA NOTA DI VARIAZIONI, la Commissione ha inserito le seguenti raccomandazioni:

1.     si prevedano adeguate risorse per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati e delle accademie legalmente riconosciute, nonché per l’istituzione di politecnici delle arti procedendo al riordino della normativa dell’AFAM;

2.     si introduca la possibilità di supplenze dopo i trenta giorni di assenza del personale delle segreterie scolastiche delle scuole di ogni ordine e grado e le supplenze brevi del personale ATA e docente delle scuole dell’infanzia;

3.     si preveda il potenziamento del personale docente delle scuole dell’infanzia;

4.     si introducano ulteriori misure di semplificazione per l’università a partire dallo sblocco del turn over e l’eliminazione del Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA).

 

 

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