Intervento presentato a Milano il 6 giugno 2017 in occasione dell’incontro “Prospettive per l’AFAM”.

Noi docenti di Accompagnamento pianistico, ringraziando per l’ospitalità, in questa sede portiamo all’attenzione e sollecitiamo una risoluzione urgente ad una problematica che si protrae ormai da più di un decennio, “prioritaria e non più rinviabile”: l’ingiusto e ingiustificato inquadramento giuridico-economico in cui ancora si ritrova un’ intera e sola categoria di docenti titolari di cattedra: i docenti di Accompagnamento pianistico, appunto.

Da più di un decennio il CCNL del comparto AFAM ha accorpato le due figure esistenti nei Conservatori – docenti e accompagnatori al pianoforte – in un’unica area di docenza, articolata in due fasce, ma con identica funzione.

L’ inquadramento degli ex-accompagnatori al pianoforte nell’ area docente è stato poi completato con i decreti attuativi della Riforma prevista dalla L.508/99: il D.M.90/2009 (Settori disciplinari e declaratorie) e il D.M. 124/2009 (Ordinamenti didattici). Questi ultimi hanno conferito in via esclusiva agli ex-accompagnatori al pianoforte la titolarità del settore artistico-disciplinare CODI/25 Accompagnamento pianistico e le relative discipline d’ insegnamento.

Allo stato attuale i docenti di Accompagnamento pianistico, sono gli unici titolari di cattedra ad essere ancora inquadrati come “professori di II fascia”, in assenza di una prima fascia di docenza per lo stesso insegnamento, nonostante:

svolgano le medesime funzioni didattiche, di produzione e ricerca dei colleghi di prima fascia;

– abbiano i medesimi obblighi di servizio dei colleghi di prima fascia;

– siano titolari delle discipline ‘formative caratterizzanti’ obbligatorie dei corsi accademici di I e II livello di Pianoforte, Maestro collaboratore e Canto (sono relatori di Tesi e rilasciano Diplomi accademici di I e II livello);

vengano richieste loro competenze professionali di pari livello ai colleghi di I fascia;

– siano eleggibili, come i colleghi di I fascia, negli organi di governo delle istituzioni.

Si tenga presente anche che la selezione degli attuali docenti di Accompagnamento pianistico è sempre avvenuta in base agli stessi criteri di valutazione dei titoli di studio, didattici ed artistici degli altri docenti e che un cospicuo numero di docenti di Accompagnamento pianistico di oggi è risultato vincitore dell’ultimo concorso per esami e titoli di cui al D.M. 18 luglio ’90, dando prova sul campo di conoscere approfonditamente i contenuti delle discipline che oggi insegnano al pari di ogni altro collega di I fascia.

E il MIUR ha autorizzato l’attivazione dei corsi specialistici di Maestro collaboratore o Sostituto di nostra titolarità, riconoscendo quindi la professionalità e le competenze specifiche richieste a questa importante figura del settore.

Risulta evidente, quindi, la discriminazione alla quale siamo sottoposti, visto che il settore disciplinare CODI/25 è l’ unico tra i 108 individuati per i Conservatori di Musica, in cui tutti i docenti sono inquadrati in II fascia, con un livello retributivo inferiore.

Già il CCNL in vigore, all’ art.18 co.1 si impegnava alla risoluzione del problema obbligando le parti contraenti ad apposita sequenza contrattuale al fine di derubricare le attuali due posizioni giuridiche in posizioni meramente economiche prevedendo opportunità di sviluppo economico. Ma ad oggi registriamo un nulla di fatto.

Il sussistere di una situazione priva di prospettiva futura, nonché di un riconoscimento economico congruo è in contrasto con il dettato degli artt.3 e 36 della Costituzione e del generale principio di retribuzione adeguata e proporzionata alla prestazione professionale.

Infatti proprio i pareri legali da noi acquisiti definiscono ‘illegittima’ in quanto lesiva dei diritti costituzionali dei docenti, una II fascia di docenza in assenza del sussistere di una prima fascia di docenza del corrispondente insegnamento. E del tutto illegittima una discriminazione basata sulla diversa disciplina oggetto di insegnamento, poiché non si può certo affermare che le discipline insegnate dal docente di Accompagnamento pianistico, peraltro inserite tra le discipline obbligatorie ‘caratterizzanti’ nei piani di studio di Pianoforte e Canto, siano di ‘serie B’ rispetto a quelle insegnate da tutti gli altri colleghi docenti di I fascia, molte delle quali, discipline “integrative o affini” o “a scelta”, non rilasciano nemmeno diplomi accademici.

Tutti i nuovi insegnamenti introdotti dalla Riforma sono di prima fascia, e anche il piano di assunzione dei precari prevede l’ immissione in ruolo direttamente in I fascia, persino per quei docenti che, a contratto, abbiano maturato un servizio triennale nell’ambito dei corsi pre-accademici!

Pertanto riteniamo essere un nostro diritto l’inquadramento nella prima fascia per l’insegnamento di nostra titolarità, nel quale abbiamo maturato esperienza didattica e rilasciato titoli accademici specialistici, al pari di tutti i nostri colleghi docenti.

L’ istituzione del Settore Disciplinare CODI/25 colma una lacuna storica degli studi pianistici in Italia. Infatti, proprio in Italia, culla del Belcanto e patria del teatro d’opera, solo di recente, con l’entrata in vigore della L.508 e relativi decreti attuativi, sono state inserite stabilmente nei piani dell’offerta formativa, discipline specifiche del settore, tra cui l’accompagnamento pianistico e il corso specialistico di Maestro collaboratore, appunto. Si è trattato dunque di un adeguamento alle analoghe Istituzioni europee, dove i docenti di accompagnamento pianistico già da tempo tengono scuola: basti pensare al Korrepetitor o Vocal coach, figure altamente qualificate del settore.

Infatti quella del docente di Accompagnamento pianistico è una competenza specifica che, partendo da una solida formazione pianistica di base, ha approfondito il vasto repertorio vocale e strumentale, nonché tecniche di lettura estemporanea, di riduzione orchestrale al pianoforte e di trasposizione tonale, pratiche imprescindibili per un buon Maestro collaboratore o Sostituto di teatro e fondamentali per chi intraprende il percorso della direzione orchestrale, cosa che avviene non di rado.

Purtroppo ci rammarichiamo che ad oggi la nostra funzione docente, conferitaci dalla normativa vigente ed esplicitata dall’ inserimento delle nostre discipline nei piani di studio tra le materie ‘formative caratterizzanti’ obbligatorie, risulti non essere stata riconosciuta in maniera omogenea sul territorio nazionale, creando situazioni di difformità in seno alla categoria stessa. Evidenziamo anche la sussistenza di statuti, in cui viene privato il diritto di elettorato passivo per la carica di “direttore” ai docenti di II fascia, come se i requisiti di “comprovata professionalità” indispensabili per aspirare a tale carica, a priori non possano appartenere a questa categoria di docenti che, peraltro, può vantare già due direttori che con serietà e competenza hanno portato a termine i due mandati.

Ci rivolgiamo quindi alle forze politiche qui presenti, ai rappresentanti sindacali, agli interlocutori ministeriali, ai direttori e ai colleghi tutti, perché dalle parole si passi finalmente ai fatti, e sia riconosciuta, una volta per tutte e sotto tutti gli aspetti, pari dignità ad una categoria di docenti che, come tutti i docenti e con la stessa professionalità, concorre alla ricca offerta formativa delle nostre Istituzioni di Alta Formazione Musicale.

Chiediamo quindi che si possa inserire un emendamento al DDL 322 in discussione alla VII Commissione Senato volto a superare questa “anomalia” ingiustificata con l’inquadramento dei docenti di Accompagnamento pianistico, come il resto del corpo docente, nella prima fascia di docenza, sulle medesime cattedre da essi occupate. Ciò non andrebbe ad incidere su posti da riservare alla stabilizzazione dei precari e garantirebbe i diritti costituzionali di questi docenti.

I Docenti di Accompagnamento pianistico CODI 25
dei Conservatori di Musica e ISSM

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