Il 23 marzo scorso le VII Commissioni di Camera e Senato hanno approvato i rispettivi pareri sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (DOCUMENTO XXVII, n. 18).

Nel parere prodotto dalla VII Commissione del Senato, rispetto all’AFAM e alla Missione 4 (Istruzione e Ricerca) si legge appena, peraltro come mera “osservazione”:

si segnala infine l’esigenza di attuare il terzo livello nelle istituzioni AFAM (alta formazione artistica, musicale e coreutica) con l’istituzione dei dottorati di ricerca e con il conseguente raccordo con i soggetti pubblici e privati che operano nel sistema produttivo e di ricerca della cultura, nell’ottica della valorizzazione delle competenze tecnico-artistiche e dello sviluppo della creatività nei programmi di ricerca e sviluppo.

Tra le “condizioni” più generali indicate, si segnalano anche le seguenti:

si accrescano le risorse destinate all’adeguamento tecnologico e digitale dei tanti luoghi della cultura, anche in funzione del superamento del digital divide, per favorire le attività di ripresa audio e video per la divulgazione sul web, oltre alla riqualificazione energetica degli edifici con utilizzo di energie rinnovabili, prevedendo, in particolare, interventi volti al recupero e all’adeguamento tecnologico di teatri e di sale destinate ad attività di spettacolo situati nei borghi storici e nei centri minori, da affidare in gestione, a titolo non oneroso e d’intesa con i comuni, ad associazioni fondazioni e istituti culturali, scuole di ballo, scuole di danza, scuole di teatro e altri organismi di promozione e produzione culturale e si estenda l’ambito di applicabilità delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica di teatri, cinema e altre strutture culturali, nonché per l’abbattimento delle barriere architettoniche;

si promuova la riforma del lavoro culturale, nell’ottica del riconoscimento delle imprese, della definizione di uno statuto dei lavori nel settore creativo, dello spettacolo e delle arti performative e delle professioni culturali, che comprenda i diversi ambiti: musica – con particolare riferimento alle fondazioni lirico sinfoniche, al settore dei concerti e alla musica contemporanea – teatro, danza, circo e spettacolo viaggiante, a partire dalle tutele di base, dall’istituzione dello sportello unico dello spettacolo, dall’introduzione del tax credit per lo spettacolo e di buoni occasionali per retribuire le prestazioni occasionali di lavoratori non professionisti dello spettacolo;

si punti a forme di sinergia fra istituzioni accademiche (Università, Its, istituti formativi, musei) e sistema produttivo del saper fare nell’ottica di una valorizzazione dell’ecosistema creativo, dalla moda all’artigianato di qualità, che si inserisca in un quadro di iniziative innovative, quale l’istituzione di un ecosistema dell’innovazione o centro di eccellenza che sia polo di attrazione a livello internazionale e sostenga la competitività del Made in Italy nel mondo; in tale prospettiva, si segnala l’esigenza di agevolare investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, fondi agevolati ad hoc in favore dell’industria della moda, specifici moduli formativi all’interno dei percorsi di studio nelle scuole, trasmissione del ‘saper fare’ dei mestieri artigiani alle nuove generazioni anche attraverso le Corporate Academy;

accrescere il contributo al pagamento delle locazioni degli alloggi per i fuorisede e le risorse per assicurare la gratuità del percorso formativo, nonché ampliare la no tax area e le forme di detrazione fiscale per le spese di istruzione sostenute da studenti-lavoratori e aumentare il numero delle borse di studio universitarie;

si restituisca centralità e continuità alla figura del docente mettendo fine alla sarabanda di precari e supplenti, prevedendo una riforma delle modalità di reclutamento, inclusi i meccanismi concorsuali, che riattivi i percorsi abilitanti; valorizzare la figura professionale del docente anche attraverso un indispensabile aumento retributivo per gli insegnanti e una progressione di carriera correlata all’assunzione crescente di responsabilità e alle valutazioni di merito;

nonché la seguente osservazione:

occorre affiancare alle progettualità già previste nel Piano la trasformazione del modello scolastico prevedendo un potenziamento delle conoscenze che non si limiti ad un mero incremento di ore e materie, ma punti: sul rafforzamento del tempo-scuola, nell’ambito del quale occorre valorizzare lo studio della musica e delle arti in un’ottica di ampliamento dell’offerta formativa, sulla maggiore autonomia delle istituzioni scolastiche, sul sistema nazionale di valutazione, sulla riarticolazione della durata dei diversi cicli scolastici, sul superamento della rigida divisione tra discipline (il futuro è dove le discipline si incontrano, come insegna Archiloco: ‘la volpe sa molte cose, il riccio ne sa una grande’: meglio la volpe), su una formazione differenziata che leghi il mondo della conoscenza alle nuove professioni, anche favorendo l’implementazione dei percorsi professionali di base;

 

La VII Commissione della Camera ha invece indicato nel suo parere:

il comparto delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) – data l’importanza strategica che riveste in un Paese come l’Italia, anche come anello di raccordo tra il mondo dell’istruzione e quello della cultura – dovrebbe ricevere più attenzione nel PNRR;

e tra le “osservazioni”:

per quanto riguarda l’alta formazione artistica, musicale e coreutica – che nel PNRR in esame non è in sostanza menzionata – è necessario riconoscerle il ruolo che merita in un Piano per il rilancio del Paese; occorre quindi chiarire che le iniziative previste per la transizione digitale ed ecologica devono riguardare anche le istituzioni dell’AFAM, a tal fine esplicitando, tra gli obiettivi del PNRR, quello della digitalizzazione dello straordinario patrimonio culturale delle biblioteche e degli archivi musicali, configurati come infrastrutture di ricerca locali o nazionali perché i materiali conservati, catalogati e digitalizzati siano resi pubblici e accessibili ai ricercatori e al pubblico generale; e che di conseguenza le biblioteche e gli archivi musicali, in particolare quelli degli ISSM, siano dotati del personale specializzato occorrente

Su aspetti più generali, che paiono però poco intrecciarsi con quelli della formazione musicale, la Commissione sottolinea i seguenti aspetti:

Sono infatti necessari interventi pubblici pensati espressamente e solo per la promozione della cultura, a maggior ragione dopo una chiusura così prolungata dei luoghi della cultura e un’interruzione così pesante degli eventi culturali, dagli spettacoli teatrali ai cinema, dai concerti musicali alle mostre d’arte;

si suggerisce di sviluppare fra gli ecosistemi della conoscenza previsti alla Missione 4 del PNRR (sia in M4C1 sia in M4C2) un intervento che utilizzi le reti delle organizzazioni culturali come alleato prezioso di scuole e università, grazie ad un accordo fra Ministero dell’università e della ricerca, Ministero dell’istruzione e Ministero della cultura per creare e gestire una cinghia di trasmissione tra ricerca e divulgazione;

occorre, nel perseguire questi obiettivi, superare il dualismo fra il bene culturale e l’attività culturale, per l’intera industria culturale e dello spettacolo, da valorizzare congiuntamente, a cominciare dalle arti performative e dalle varie espressioni della creatività, compresa la musica contemporanea, la cui crescita avrebbe positive ricadute occupazionali; occorre cioè sostenere in modo deciso modalità nuove di fruizione e assicurare offerte diversificate del patrimonio culturale immateriale, creativo e performativo;

occorre, ad esempio, reclutare personale per il Ministero della cultura e per il Ministero dell’università e della ricerca, che soffrono di una forte carenza di organico in tutti gli uffici, sia centrali sia periferici;

poiché la lotta contro la povertà educativa e la promozione dell’interesse per la cultura passano innanzitutto per la scuola e per l’università – che non sono un qualunque servizio pubblico, ma il luogo dove si formano e imparano a pensare gli italiani di domani, dove si delinea l’embrione della Nazione che saremo – è essenziale anche intervenire con decisione per guidare il rinnovamento del personale docente della scuola e dell’università, orientando le politiche di valorizzazione del personale, sia nelle scuole che nelle università, tra l’altro verso un abbassamento dell’età media, che al momento, in Italia, è tra le più alte d’Europa, e verso un aumento delle retribuzioni medie, per allinearle ai livelli europei;

è anche condivisa dalla Commissione la centralità strategica attribuita dalla proposta di Piano alla ricerca – sia alla ricerca scientifica di base, sia a quella applicata e al trasferimento tecnologico – la cui importanza è richiamata in diversi passaggi del Piano, trasversalmente, oltre che, in maniera specifica e articolata, nella Missione 4; fermo restando però che la pluralità degli interventi previsti dal Piano nel campo della ricerca richiede un sistema di governance organica che coordini l’insieme dei soggetti di ricerca (le Università, gli Enti pubblici di ricerca, i Centri di ricerca pubblici e privati), razionalizzandone il lavoro e rendendoli un sistema integrato, anche in un’ottica di rapporto con le imprese; e a tale scopo andrebbe anche avviata una riflessione sull’Agenzia nazionale della ricerca, che è stata istituita dalla legge di bilancio 2020, ma non è ancora operativa;

è necessario promuovere l’attività culturale immateriale, creando linee di investimento indirizzate alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo e delle arti performative e al sostegno delle tante professionalità di alto livello operanti in ambito artistico, in tutta la filiera a partire dalla fase creativa e autoriale; è altresì fondamentale un piano di azione per tutelare e sviluppare il capitale umano del settore culturale, allestendo strumenti legislativi più idonei e più allineati alle norme europee, nella consapevolezza che il valore del patrimonio artistico e culturale strettamente connesso alle condizioni di lavoro di chi opera nel settore.

Qui i due pareri approvati:

PNRR_Parere Camera VII Commissione

PNRR_Parere Senato VII Commissione

 

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