Annunciato come inizio di una «una stagione di ‘ascolto’ da parte della politica, sulla cui base si intende fondare l’elaborazione degli interventi futuri, articolati nel tempo secondo una programmazione trasparente e condivisa con gli addetti ai lavori e con gli stakeholder», l’incontro del 9 febbraio al Teatro Argentina, seconda giornata degli Stati Generali AFAM, si è svolta nel segno delle dichiarazioni del Vice-Ministro Lorenzo Fioramonti, del sottosegretario al MIBAC Gianluca Vacca, e degli interventi di alcuni studenti.

Del tutto assente nel corso della giornata la componente docente, non prevista nella scaletta degli interventi.

Abbiamo cercato di suddividere qui sotto gli interventi; chi volesse può ascoltare l’intero incontro sul sito di Radio Radicale.

La mattinata si è aperta con l’esibizione di due studenti dell’Accademia Nazionale di Danza, che hanno poi parlato dei motivi che li hanno spinti a intraprendere lo studio della danza. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949300)

Il Vice-Ministro Fioramonti ha portato il saluto del ministro Bussetti e ha indicato la necessità di riportare il discorso sulla formazione all’interno del dibattito politico e sociale italiano. Dopo vent’anni di attesa nell’attuazione della riforma, la cosa sorprende e preoccupa, data la specificità artistica dell’Italia: sarebbe come se, osserva il Vice-Ministro, i giapponesi si  dimenticassero il karate. La proporzione di stranieri nelle istituzioni AFAM è oltre il quadruplo rispetto all’Universita (17% contro 4%), e quegli stranieri portano i loro soldi qui. Fioramonti ha invitato a non sottovalutare l’impatto del settore dal punto di vista dello sviluppo economico. La cultura pesa per il 16,7% del PIL, genera 250 mld di euro l’anno. Bisogna ribaltare la narrazione, sarebbe un errore madornale lasciare questo spazio abbandonato e lasciare che lo occupino altri. È necessario recuperare orgoglio, l’Italia è la culla della cultura; bisogna fare gioco di squadra, e l’attenzione alle cose belle ha un forte impatto sulla qualità della vita. Il Vice-Ministro ha poi parlato di malattia del costo (e di sindrome di Baumol), e di come nelle arti performanti non sia possibile aumentare la “produttività” (non si può accelerare l’esecuzione di una sinfonia, così il Vice-Ministro, né i due studenti ballerini in apertura avrebbero potuto danzare piu velocemente).
Ha raccontato di aver conosciuto Abreu e il modello di una musica che unisce, che supera le diseguaglianze, che crea coesione sociale [applauso], ha citato Dudamel. Per il primo viceministro con delega AFAM dopo Nando Dalla Chiesa, gli Stati Generali sono l’inizio di un processo. Fioramonti ha dichiarato di conoscere bene le criticità e i ritardi sui decreti attuativi, e annunciato che due giorni fa il Ministro Tria ha firmato due dei tre decreti per la statizzazione di 24 istituzioni non statali; ha ricordato la necessità di dare voce agli studenti, e annunciato la raccolta di centinaia di commenti attraverso il questionario inviato a studenti, presidenti e direttori. Ci sono diritti e doveri, ha però ricordato, e su questo bisogna essere chiari: bisogna stabilire come valutare. L’AFAM ha il vantaggio che la sua terza missione è più evidente rispetto a altri settori. Bisogna individuare nuove modalità di valutazione, perché fin qui gli strumenti utilizzati sono stati inadeguati. Ha annunciato un dialogo con il MIBAC, sul placement ha invitato a abbandonare quel ben noto luogo comune che lega cultura e alimentazione, ha rivendicato la possibilità che qualcuno che ha una passione possa seguire i propri desideri e essere felice, ha ricordato il ruolo delle biblioteche. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949302)

Lucrezia Guidone, ex allieva dell’Accademia Silvio d’Amico, ha letto da Arminuta di Donatella di Pietrantonio. L’attrice ha ricordato la necessità del teatro come ultimo nostro rito collettivo, non trasmissione unidirezionale, ma scambio. Ha poi espresso gratitudine all’Accademia, e a un percorso che l’ha messa positivamente in difficoltà attraverso incontri sempre nuovi. Ha infine invitato a allenare la tenacia e infine consigliato alla politica di dare fiducia e ascolto a questo settore che può cambiare le sorti del nostro paese.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949303 e https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949304)

Il sottosegretario al MIBAC Gianluca Vacca ha ammesso che i due ministeri si son fin qui parlati poco, che c’è bisogno di maggiori sinergie. [Applauso a Gianni Letta, presente in sala]. Il primo obiettivo per il sottosegretario è la crescita della fruizione culturale, perché in Italia si consuma troppo poco. Ha puntato l’attenzione sulla lettura, stimolo di tutti gli altri appetiti culturali. Ha poi annunciato che una parte fondi SIAE, 6.000.000 di euro, sarà destinato per progetti sulle arti nelle scuole.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949305)

Fioramonti, proprio per sviluppare sinergie, ha proposto un tavolo di coordinamento istituzionale, un comitato interministeriale sulla cultura che diventi un tavolo fisso. Bisogna valorizzare sinergie, ad es. tra soprintendenze e Conservatori, anche perché sopravvive un pregiudizio: nell’eccesso di economicismo la cultura è considerata solo come costo [applauso], bisogna invertire la narrazione. La formazione artistica, tra l’altro, è efficace per abbattere l’inclusione sociale, e, rivolto ai “contabili in sala”, ha affermato che essa è un guadagno, perché meno problemi significa anche meno costi per il paese. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949306)

Il sottosegretario Vacca, che nella scorsa legislatura ha avuto modo di seguire il dibattito sull’AFAM in Commissione Cultura, ha invitato a costruire una visione chiara riguardo all’AFAM, essendo mancata fin qui una strategia tra formazione e cultura. Bisogna prediligere i finanziamenti a progetti che creano nei territori degli ecosistemi culturali.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949307)

Il Vice-Ministro Fioramonti ha poi fatto cenno alla semplificazione normativa, di cui si occupa il Decreto Semplificazioni: «Se devo comprare uno Stradivari o un grande pianoforte specifico non posso andare sul MePA» [applauso]. Quando si tratta degli unicum, come nella ricerca di altissimo livello, il MePA, ha sottolineato, diventa un cappio al collo. Bisogna invece potenziare la parte amministrativa delle amministrazioni della cultura con alte professionalità, perché il mondo dei Conservatori e delle Accademie ha pochissimi amministratori. Ha poi auspicato che le emergenze, che pur vanno risolte, non inficino la visione. «Come un equilibrista dobbiamo camminare lungo una barra sospesa tra due torri, dove da un lato tamponiamo l’emergenza, ma dall’altro non perdiamo la capacità di una visione».(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949308)

Per l’on. Vacca innovazione, digitalizzazione e assunzioni amministrative negli enti culturali, oltreché la necessità di aprirsi all’estero e collaborare col mondo privato in modo virtuoso sono alcune tra le priorità inderogabili.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949309)

Il Vice-Ministro Fioramonti ha poi citato alcuni degli interventi del giorno prima all’interno del tavolo tecnico. Gli studenti, ha detto, chiedono di essere presi in considerazione. Il Ministero ha negli anni eliminato dei momenti di ascolto, e anche per questo l’AFAM vive un momento di inferiorità: il Consiglio Nazionale Arti e della Musica è scomparso: «È mia intezione reintegrare queste istituzioni all’interno della macchina ministeriale, reintrodurre il CNAM, fare in modo che, se si farà un percorso di semplificazione, l’Afam sia all’interno di un Consiglio dell’Alta Formazione, che potrebbe essere un’eventuale fusione tra CUN e CNAM». Il finanziamento pubblico deve essere più importante, all’interno di un gioco di squadra tra tutti. «Dobbiamo essere un po’ “corporativi” e farci garanti della trasparenza del settore, per non fare il gioco del liberista di turno». Secondo gli studenti, riferisce Fioramonti, la gente deve essere qualificata quando vince un concorso, e il reclutamento è arcaico: l’anzianità è un parametro importante, ma ci deve essere anche una valutazione.

Parlando di proposte concrete, ha poi annunciato di voler presentare un’istruttoria perché Accademie e Conservatori possano diventare patrimonio Unesco, di voler collaborare con Luigi Berlinguer per introdurre la musica nelle scuole dell’infanzia, di voler lavorare con l’ISTAT per creare indicatori nuovi, più legati alla produttività del settore creativo. «L’Italia deve andare più verso Conservatori e Accademie delle Belle Arti e meno verso le trivelle e il petrolio», ha detto.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949310)

Sono poi intervenuti tre studenti, di ISIA, ABA e Conservatorio-ABA.

Lo studente dell’ISIA ha evidenziato la “modestia” e schiettezza dell’istituzione da lui frequentata, in cui ora insegna, apprezzando una ricerca e una sperimentazione capaci di ibridare settori diversi. Ha invitato a rispondere al mercato, alle esigenze della società, raccontando come nella sua esperienza sia lo studente che col suo operato genera settori professionali. La sfida, per lo studente, sono le nuove professioni, il lavoro sul cultural heritage, lo sviluppo dei linguaggi tecnologici. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?p=0&s=5000&t=5441&f=0

Lo studente ABA, vincitore del PNA in Decorazione, studia all’Accademia Albertina e ha presentato invece le difficoltà di entrare in un sistema molto complicato. «Come guadagna un artista? Come si vendono le opere?»; ha poi denunciato scarse comunicazioni tra Accademie e gallerie d’arte. Studente lavoratore, per mantenersi svolge altri lavori, come l’allestitore. Ha lamentato infine di aver dovuto cambiare troppo spesso docenti in Accademia.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?p=0&s=5436&t=5914&f=0)

Lo studente di Conservatorio, diplomato in II livello in Didattica della Musica, ora studia in Accademia, indirizzo pittura.  Ha lamentato come l’incoraggiamento, così necessario a “noi artisti”, si sia manifestato raramente all’interno delle istituzioni da lui frequentate, come l’interesse dei professori sia stato «molto rado». Tra gli altri problemi ha enumerato l’assenza di dottorati artistici in Italia, la necessità di «esodare all’estero», una burocrazia rallentata, ore e ore di fila, sistemi informatici che non vanno, un caos totale. Sugli insegnanti ha riferito di avere incontrato non solo ma anche «insegnanti che hanno perso la voglia di insegnare, che stanno lì a riscaldare la sedia e che ci scoraggiano a nostra volta a perseguire la strada che abbiamo scelto», consigliando agli studenti di non seguire solo gli studi presso l’Accademia o il Conservatorio. «Professori in dirittura di pensionamento; loro hanno perso, mi spiace, la voglia di insegnare e ce la vomitano addosso a noi». (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?p=0&s=5919&t=6426&f=0)

Fioramonti ha riferito di una trattativa con la RAI per trasmettere documentari specifici nel primo pomeriggio per raccontare l’AFAM in modo anche divertente e ha auspicato nuovamente maggiore collaborazione tra AFAM, MIBAC e Università. Bisogna costringere il MEF a mettere più soldi, pensare a una fiscalità intelligente, a una tassa di scopo fatta bene. Ha riconosciuto alcune responsabilità ministeriali, e rivolto alle istituzioni: «Non è possibile che il MIUR non abbia ancora ratificato i consiglieri di amministrazione che avete già nominato». La statizzazione va nella direzione di equiparare l’AFAM al mondo dell’Università, ma una specifica filiera verticale profonda va salvaguardata, pur nella giusta ricerca di “universitizzazione”.(https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949312)

È intervenuto poi, chiamato sul palco dal Vice-Ministro, Giuseppe Soriero, presidente dell’ABA di Catanzaro, che ha parlato di sud e della Fabbrica della Creatività di Catanzaro, concepita in sinergia con i rappresentanti della Consulta degli Studenti e dei docenti (?). Ha invitato a concentrare più attenzione e investimento sulle AFAM per progetti significativi e a investire per permettere alle famiglie disagiate di mandare i propri figli in Erasmus. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949313)

Uno studente del Conservatorio di Palermo ha poi suonato una Fantasia di Telemann per violino. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?i=3949314)

La Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Consulte degli studenti ABA e ISIA, Angelica Speroni, si è dichiarata molto contenta dell’incontro riservato del giorno prima, dicendo di aver già detto molto in quella sede. Pur riconoscendo che il sistema si sia retto fin qui sul volontariato dei docenti, ha chiesto che i docenti vengano valutati proprio per salvaguardarli, a tutela del bravo docente.

Antonella Cinquepalmi, presidente della Conferenza dei Presidenti delle Consulte degli studenti dei Conservatori di Musica, ha invece auspicato che la Conferenza dei Presidenti delle Consulte degli Studenti dei Conservatori possa diventare un organo con lo stesso rilievo del CNSU. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?p=0&s=7865&t=8050&f=0)

In rappresentanza delle istituzioni private, negli ultimi minuti sono brevemente intervenuti Franco Mussida, direttore del CPM di Milano, e Giuseppina Auricchio, direttrice dell’Accademia della Moda di Milano e Napoli. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?p=0&s=8063&t=8469&f=0)

Il direttore del Conservatorio di Roma Giuliani, ha tentato di circoscrivere le parole dello studente intervenuto in precedenza a casi particolari, a «pochissimi docenti pigri che forse hanno qualche ragione a esserlo, se sono in un ruolo unico, in aule piccole, senza strumenti, con una carriera bloccata da anni, dove nessuno si accorge se l’ultimo concerto lo ha fatto trent’ anni fa o se la sera prima ha suonato alla Carnegie Hall». «Ben venga la valutazione», ha commentato Giuliani. (https://www.radioradicale.it/scheda/565362?p=0&s=8474&t=8692&f=0)

Con le ultime dichiarazioni e i saluti conclusivi di Fioramonti e Vacca si sono chiusi gli Stati Generali AFAM.

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