Nella giornata del 23 novembre la VII Commissione del Senato ha approvato il proprio rapporto sulle quattro tabelle del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024: la n. 2 (Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze), la n. 7 (Stato di previsione del Ministero dell’istruzione), la n. 11 (Stato di previsione del Ministero dell’università e della ricercae la n. 14 (Stato di previsione del Ministero della cultura).

Riguardo alla Tabella n. 11, la Commissione ha espresso il seguente parere:

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero dell’università e della ricerca per l’anno finanziario 2022, e per il triennio 2022-2024, nonché le corrispondenti parti della sezione I del medesimo disegno di legge:

formula un rapporto favorevole

con le seguenti condizioni:

a)         che si incrementino in modo significativo, anche attraverso i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), le risorse destinate al diritto allo studio e al welfare studentesco per sostenere l’autonomia educativa degli studenti con merito che si trovano in condizioni di bisogno, nonché al fine di sostenere l’acquisto di libri di testo scolastici e universitari per le famiglie e gli studenti in difficoltà economica. A tal fine occorre accrescere il valore del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, rivedendo inoltre a rialzo i criteri minimi di accesso connessi all’ISEE, e ampliare la fascia di esenzione della “no tax area”;

b)        relativamente al piano di riorganizzazione e rilancio del CNR, di cui all’articolo 105, che sia rispettato il carattere non strumentale del CNR, ossia la sua autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile ai sensi dell’articolo 33 della Costituzione Italiana: si chiede una revisione sostanziale della citata norma, che escluda la possibilità di operare in deroga alle disposizioni, normative e statutarie, che prevedono, in relazione alle specifiche misure previste dal piano, altri pareri, intese o nulla osta, comunque denominati; e che siano incrementate le risorse di cui al comma 8, lettera a), del predetto articolo, corrispondenti a 10 milioni, volte al completamento dei processi di superamento del precariato e di valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato di cui all’articolo 20 del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75;

e con le seguenti osservazioni:

a)         in materia di dottorato di ricerca si valuta in maniera estremamente positiva la previsione di elevare l’importo della borsa al livello del minimale contributivo Inps; tuttavia, si reputa opportuno dare esecutività alla disposizione a partire dall’inizio del prossimo anno, non già a decorrere dal successivo 38° ciclo;

b)        si segnala inoltre l’esigenza di garantire ai cicli che più hanno subìto l’impatto della pandemia sulla propria attività di ricerca, nello specifico il 34° e il 35°, le medesime opportunità di proroga del dottorato previste per il 33° ciclo, ovvero fino a cinque mesi complessivamente, comprensivi di borsa di ricerca;

c)         si segnala l’esigenza di prevedere appositi stanziamenti che consentano di finanziare la ricerca nel settore dell’Alta formazione artistica e musicale (AFAM);

d)        relativamente al dottorato AFAM, considerato che il diploma di formazione alla ricerca, già previsto dalla legge n. 508 del 1999, sarà meglio definito “dottorato di ricerca” da un nuovo schema di regolamento, ormai in fase di definizione, modificativo del precedente D.P.R. 212 del 2005, si valuti di accantonare in favore delle Istituzioni AFAM di cui alla legge n. 508 del 1999, articolo 1, una quota parte dei fondi previsti dall’articolo 103 della presente legge di bilancio, così da permettere ai futuri dottorandi AFAM parità di condizioni dei colleghi delle università;

e)         con riguardo all’articolo 103, che destina 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 2023 alle residenze universitarie statali e ai collegi di merito accreditati, si ritiene opportuno un ulteriore incremento di tali risorse;

f)         circa le misure di sostegno alla ricerca, di cui all’articolo 104, si valuti l’opportunità di rafforzare il “Fondo per il finanziamento delle attività base di ricerca”, di cui al comma 295, articolo 1, della legge n. 232 del 2016, destinato a incentivare l’attività base di ricerca dei professori di seconda fascia e dei ricercatori delle università statali, e l’attivazione di un nuovo bando per il finanziamento di Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN);

g)        occorre estendere le agevolazioni fiscali riconosciute ai ricercatori e docenti che rientrano stabilmente in Italia in senso temporale e ampliando il novero dei beneficiari al fine di includere anche a coloro che abbiano trasferito la loro residenza in Italia prima del 2020;

h)        si invita infine a prevedere misure volte a consolidare e rafforzare le sinergie, soprattutto di carattere sistematico, tra il sistema pubblico della ricerca e gli organismi privati di ricerca, al fine di accrescere le capacità competitive del Paese e di promuoverne l’innovazione;

i)          si invita a valutare l’opportunità di confermare anche per il prossimo anno il contributo straordinario alla Fondazione European Brain Research Institute (EBRI), in considerazione della meritoria attività di ricerca volta negli anni.

Va dato conto altresì del rapporto (contrario) di minoranza proposto dalle senatrici Granato, Angrisani e Corrado, che chiedeva per le AFAM un adeguamento a Eduroam (Education Roaming) della rete GARR, il servizio che permette agli utenti in mobilità presso altre organizzazioni di accedere in modo semplice e sicuro alla rete wireless usando le stesse credenziali fornite dalla propria organizzazione, nonché dell’accoglimento da parte della sottosegretaria Lucia Borgonzoni dell’OdG G/2448 sez. I/6/7 , che impegna il Governo a valutare l’opportunità di reintrodurre il «Bonus strumenti musicali», aumentandone possibilmente la capienza rispetto a quello del 2018, per sostenere non solo gli studenti di musica, ma anche i rivenditori e i produttori di strumenti musicali, particolarmente colpiti dalla crisi economica del settore e dalla concorrenza del mercato online ed estero.

 

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