Il ministro Giannini, nella sua audizione di fronte alla settima commissione del Senato del 30/03/2016, ha sottolineato l’alto livello dei Conservatori del Veneto: «non c’è bisogno che faccia esempi, ma penso al Veneto […] dove c’è una concentrazione quantitativa ma anche un livello qualitativo sicuramente elevato», aggiungendo poi «non solo qui ma in tutto il Centro-Nord, ma anche alcuni istituti invece distribuiti più sporadicamente al Sud». Non ci permettiamo di negare una tale affermazione, ma su quali numeri si basa il ministro? Sul numero di studenti che trovano lavoro dopo aver lasciato i Conservatori italiani? Non esistono attualmente indagini di questo tipo. Forse sul numero di studenti diplomati nei corsi accademici (triennio e biennio)? Non pare possibile fare valutazioni del genere, anche per la disseminazione assai differenziata dei Conservatori nelle varie regioni italiane non sempre commisurata al numero degli abitanti e quindi dell’utenza potenziale e reale.

Sorge dunque il dubbio spontaneo che si tratti dei classici luoghi comuni; se il Sud non brilla sempre per comportamenti corretti e trasparenza amministrativa, il Nord è forse meglio? E la qualità degli studi, dei docenti e degli studenti è forse inferiore? Il ministro Giannini dimentica il semplice dato di fatto che un gran numero di docenti di ruolo e precari si muove da una parte all’altra d’Italia contribuendo certamente all’economia italiana con i viaggi, ma anche rimescolando quotidianamente le carte nel nostro paese e creando quella prospettiva egualitaria e multicentrica che in altri ambiti non è neppure pensabile in un paese in cui il Sud sconta ancora un notevole ritardo rispetto al Nord. Quel rimescolamento salutare, docenti del Nord che insegnano al Sud e viceversa, esisterà assai meno una volta che saranno attuate le norme sul reclutamento proposte dal ministro, che prevedono concorsi di sede e non più graduatorie nazionali e che porteranno inevitabilmente a un maggiore localismo sia al Sud che al Nord.

Il ministro basa dunque le sue affermazioni su preconcetti? Non sa che la realtà musicale del Sud presenta aree di grande vivacità e istituzioni che hanno frequenti e stabili relazioni internazionali.

Se veramente questo governo vuole migliorare la situazione dei Conservatori e delle Accademie italiane lo faccia a partire da dati chiari, informazioni certe, valutazioni oggettive e soprattutto un incremento sostanziale dei finanziamenti per far sì che tutti gli studenti italiani abbiano le stesse possibilità di accedere a insegnamenti di qualità in ogni area del paese.

https://www.docenticonservatorio.org/wp-content/uploads/2016/04/italia-nord-sud.jpghttps://www.docenticonservatorio.org/wp-content/uploads/2016/04/italia-nord-sud-150x150.jpgCandida FelicinotizieIl ministro Giannini, nella sua audizione di fronte alla settima commissione del Senato del 30/03/2016, ha sottolineato l’alto livello dei Conservatori del Veneto: «non c’è bisogno che faccia esempi, ma penso al Veneto dove c’è una concentrazione quantitativa ma anche un livello qualitativo sicuramente elevato», aggiungendo poi «non...