Dopo un primo appello più “politico” indirizzato nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio a nome di tutto il settore e con utilizzo di prima persona plurale (che tanto ha fatto sobbalzare alcuni, e con qualche ragione), il Presidente del CNAM ne ha indirizzato alla Ministra Messa un secondo dalle colonne di un importante quotidiano; con il quale chiede in sostanza di “portare a riva” due DPR, Ordinamenti Didattici e Reclutamento (c.d. Reclugolamento), augurandosi che possano essere considerati tra quegli affari correnti il cui disbrigo può e deve restare tra le prerogative e incombenze di un Governo dimissionario.

Nel secondo paragrafo dell’appello-articolo (dal promettente titolo che ingolosisce il lettore: Cosa contengono i due DPR), che parrebbe indirizzato invece che alla Ministra (che certo sa bene ciò di cui si parla), piuttosto al lettore disavveduto e distratto, vengono riassunti, per quei pochissimi che ancora non li conoscessero, i contenuti dei due Decreti:

  • il DPR sugli ordinamenti didattici migliorerà l’organizzazione della didattica con tutte le sue dinamiche gestionali interne;
  • il DPR Reclutamento istituisce, innanzitutto, l’Abilitazione Artistica Nazionale in analogia al sistema di reclutamento universitario (ASN). Una volta abilitati (e l’abilitazione avrà durata di nove anni), i docenti potranno partecipare ai “concorsi di sede”. È inoltre prevista una disciplina transitoria che tutela i docenti attualmente in servizio. Il DPR disciplina il reclutamento della nuovissima figura del ricercatore, appena istituita in una recente norma e il reclutamento per il tempo indeterminato e determinato. Esso regola anche le altre tipologie degli incarichi di insegnamento fuori organico. Disciplina, altresì, i requisiti per la nomina di professori emeriti e professori onorari e regola il reclutamento del personale tecnico e amministrativo.

A questo punto, però, non risulta più davvero così chiaro chi sia il lettore cui ci si intende rivolgere: se la Ministra (che tutto sa o dovrebbe sapere), allora il secondo paragrafo appare davvero un pleonastico e vuoto riempitivo; se il lettore disavveduto cui far presente il contenuto rilevante di due provvedimenti che rischierebbero una pericolosa impasse, allora forse varrebbe (sarebbe valsa) la pena di spiegar meglio e con qualche irrinunciabile dettaglio in più cosa siano i due provvedimenti su cui il CNAM si è espresso negli scorsi giorni e nelle passate settimane; dato anche che quell’organo elettivo e rappresentativo si muove ormai, a partire dalla sua ricostituzione (ben nove mesi fa) senza che nulla possa trapelare del suo operato là all’esterno, nel mondo di noi poveri docenti che non abbiamo i mezzi per capire.

Ad esempio:

  1. Come verranno inquadrati i professori onorari (figura introdotta per grazia di Dio e per volontà della Nazione dal Regio Decreto 31 agosto 1933 n. 1592 con riferimento a professori in pensione con almeno 20 anni di ordinariato)?
  2. Ci saranno chiamate per chiara fama come pareva dalle slides presentate ai sindacati a fine 2021?
  3. Per l’Abilitazione Nazionale varrà quanto proposto ai Rettori lo scorso 23 giugno, e cioè l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, di “indicatori freddi”, in luogo o accanto al lavoro della Commissione Nazionale?
  4. Quali tipi di prove concorsuali sono previste tra quelle possibili e individuabili “autonomamente” dall’Istituzione, per la fase di sede? Esecutive? Didattiche? Orali?
  5. Come si inserirà e impatterà l’attività didattica dei ricercatori con quella dei non-ricercatori e con i loro reclutamento?
  6. Ci sarà mobilità orizzontale?
  7. In che ordine rispetto a quella territoriale e ai concorsi di sede?
  8. Sarà affidata al giudizio dei Consigli Accademici o, come avviene nel tanto citato “mondo universitario”, anche attraverso un parere del CUN/CNAM?
  9. Ci sarà reclutamento a T.I. sulle cattedre a tempo definito?
  10. Come sarà disegnata la disciplina di reclutamento transitoria per i docenti attualmente e da anni in servizio?
  11. E la mobilità?
  12. Come e da chi verranno selezionati i membri della commissione che conferirà l’Abilitazione Nazionale?
  13. Durerà 9 anni: bene; ma nella tornata successiva si potranno ripresentare titoli più vecchi di 9 anni?
  14. Quale forme di incompatibilità sono previste per i membri delle commissioni di sede e nazionale?
  15. Quali antidoti procedurali contro eventuali improbabili comportamenti opportunistici da parte delle Istituzioni sono stati congegnati, per giungere alla c.d. “autonomia responsabile”?
  16. Cosa contiene il DPR sugli Ordinamenti Didattici che «migliorerà l’organizzazione della didattica con tutte le sue dinamiche gestionali interne»?
  17. Ci sono novità sulla revisione dei SAD?
  18. Quali titoli di servizio saranno valutabili nei concorsi di sede? Solo Afam o anche altri?
  19. Gli “elenchi” degli ex IMP, utilizzabili ora come vere e proprie graduatorie d’istituto sostituiranno le attuali graduatorie d’istituto degli ex IMP o invece le affiancheranno? E con quale gerarchia?
  20. Al di là dell’assenza di previsione dell’Abilitazione Artistica Nazionale, quali gli altri aspetti (se ve ne sono) che portano a definire il DPR 143/2019, ora sospeso, “una vera iattura funebre per il sistema”?

Insomma, se si intendesse realmente coinvolgere un sistema, fin qui tenuto invero piuttosto all’oscuro, attraverso e attorno a un appello pubblico per la sopravvivenza dei due provvedimenti, forse varrebbe la pena che anche il loro contenuto divenisse una buona volta, e senza troppo attendere, pubblico.

I riassunti, a questo punto, non bastano più.

 

 

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