Nel corso della seduta odierna della Commissione VII del Senato la relatrice Elena Ferrara (PD) ha dato il via all’esame della delega 382 (quella sulla c.d. “cultura umanistica”) e ricordato l’ampio lavoro di approfondimento condotto dalla Commissione sui temi dello schema in titolo (promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività). Ha evidenziato come il decreto risponda alle esigenze di potenziamento dei linguaggi artistici e musicali. La disciplina proposta, infatti, si fonda su una visione della creatività intesa come binomio di conoscenze e di sperimentazioni. Il provvedimento precisa che l’apprendimento delle discipline artistiche è realizzato dalle istituzioni scolastiche all’interno del Piano triennale dell’offerta formativa. Viene definita una organizzazione complessa in cui agiscono il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, importanti soggetti pubblici, come l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) e Alta formazione artistica e musicale (AFAM), e gli Istituti di cultura italiana all’estero. Il Presidente del Consiglio dei ministri, da parte sua, adotterà con proprio decreto il Piano delle arti che comprenderà l’insieme degli interventi volti a sviluppare i temi della creatività da parte delle istituzioni scolastiche. Si sottolineano, inoltre, le forme di collaborazione fra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e l’INDIRE e la possibilità di costituire reti di scuole. La relatrice ha poi dato conto dell’ulteriore possibilità di attivare poli di istituzioni scolastiche ad orientamento artistico e performativo, previo riconoscimento dell’Ufficio scolastico regionale. Ha fatto riferimento alla formazione in servizio dei docenti e alle specifiche modalità di attuazione del decreto nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, ha commentato con soddisfazione il potenziamento della pratica musicale nelle scuole secondarie di primo grado e al riequilibrio territoriale delle stesse che hanno un indirizzo musicale. Per le scuole secondarie di secondo grado ha richiamato la possibilità di organizzare attività di teoria e pratica delle arti e sottolineato l’importanza riconosciuta ai licei musicali. Ritiene infine importante che gli istituti superiori di studi musicali organizzino corsi propedeutici di formazione professionalizzante finalizzati alla preparazione delle prove di accesso ai corsi di studio accademici di primo livello. Specifiche attività formative in favore di studenti minori particolarmente qualificati potranno essere attivati dalle istituzioni AFAM.

Ricordiamo che l’articolo del provvedimento che riguarda anche l’Alta Formazione Musicale è il 15 (Armonizzazione dei percorsi formativi della filiera artistico-musicale), con cui si istituiscono i nuovi Corsi Propedeutici («che devono tenere conto del talento musicale dello studente e del possesso di un livello tecnico comunque avanzato») che andranno a sostituire gli attuali pre-accademici. Attualmente gli studenti iscritti al periodo finale del ciclo pre-accademico (il livello “avanzato” che presumibilmente potrebbe somigliare al nuovo Propedeutico) sono 2554 nei Conservatori e 677 negli Istituti ex Pareggiati (Fonte: Statistica Miur 2015/2016).

 

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