Sono state presentate dall’on. Flavia Piccoli Nardelli (PD) e dal’ on. Russo (M 5 Stelle) nei giorni scorsi presso la VII Commissione della Camera due interrogazioni riguardanti la costituenda Graduatoria Nazionale ex articolo 1, comma 655, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, a proposito della valutazione del servizio presso gli ISSM ex pareggiati:

presentato da

PICCOLI NARDELLI Flavia

testo di

Martedì 23 ottobre 2018, seduta n. 69

Per sapere – premesso che:

l’articolo 22-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, ha disposto la graduale statizzazione e razionalizzazione degli istituti superiori musicali non statali (ex istituti musicali pareggiati) di proprietà di enti locali, procedura di statizzazione che è attualmente in corso;

in applicazione dell’articolo 19, comma 2, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, nonché dell’articolo 1, comma 655, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, con decreto ministeriale n. 597 del 14 agosto 2018 sono state avviate le procedure per la costituzione di graduatorie nazionali per l’attribuzione di incarichi di docenza a tempo indeterminato e determinato presso le istituzioni statali dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam);

ai sensi dell’articolo 2 del decreto ministeriale n. 597 del 2018, è requisito indispensabile per i soggetti interessati all’inserimento in queste graduatorie l’aver maturato almeno tre anni accademici di insegnamento presso le predette istituzioni statali Afam;

al momento risultano dunque esclusi dalla possibilità di essere inseriti in queste graduatorie i docenti precari che abbiano maturato il triennio di insegnamento presso gli istituti superiori musicali non statali in corso di statizzazione;

d’altra parte, esistono docenti precari degli istituti superiori musicali non statali che hanno maturato tre anni di insegnamento presso conservatori statali –:

quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per garantire equità di trattamento ai docenti precari degli istituti superiori musicali non statali in corso di statizzazione e per evitare che, con le chiamate in ruolo dalle graduatorie nazionali, tali istituti superiori musicali possano perdere una parte significativa delle loro forze docenti proprio durante la procedura di statizzazione.
(5-00788)

 

presentata da

LOREDANA RUSSO
mercoledì 24 ottobre 2018, seduta n.051

RUSSO, MONTEVECCHI, CORRADO, DE LUCIA, GRANATO, VANIN – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Premesso che:

il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante “Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado”, riconosce la parità effettiva dell’attività didattica prestata in favore degli istituti di studi superiori di musica (ISSM) statali e non statali e invoca la parità di trattamento dei docenti;

sulla scorta di quanto previsto dal decreto legislativo, per accedere alla graduatoria nazionale ex decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, è stato stabilito che fosse sufficiente aver maturato esperienza didattica in un ISSM, sia esso statale o non statale;

considerato peraltro che già l’art. 2 della legge di riforma del 21 dicembre 1999, n. 508, ha uniformato il sistema dell’alta formazione artistico-musicale trasformando i conservatori statali e gli ex IMP (istituti musicali pareggiati) in istituti superiori di studi musicali e istituendo un unico comparto AFAM;

l’art. 1, comma 653, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, prevede il superamento del precariato nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, in cui sono ricompresi anche gli ISSM, e il comma 655, nel descrivere il requisito di accesso, fa riferimento al servizio prestato negli istituti AFAM;

tuttavia, il decreto ministeriale 14 agosto 2018 n. 597, contenente le disposizioni attuative finalizzate alla formulazione delle graduatorie nazionali ai sensi del citato art. 1, comma 655, prevede l’accesso del solo personale docente delle Istituzioni statali, ed esclude dal novero dei titoli valutabili ai fini dell’inserimento nelle graduatorie il servizio prestato negli istituti non statali;

considerato che:

il servizio prestato negli ISSM non statali è un’attività didattica affidata con procedura pubblica, previsto dal contratto nazionale AFAM vigente e, a tutti gli effetti, parificato all’attività didattica prestata ai conservatori statali;

il citato comma 655 statuisce la formazione della graduatoria senza prevedere alcuna distinzione tra i precari degli ISSM statali e non statali;

la graduatoria nazionale di cui alla legge n. 128 del 2013, oltre alla precedente graduatoria di cui al decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 giugno 2004, n. 143, ha incluso docenti che avessero maturato i tre anni di servizio presso i conservatori di Stato e gli ISSM ex IMP non statali, senza alcuna esclusione, secondo le procedure pubbliche in base ai principi espressi dal testo unico del 1994, e tale graduatoria è stata trasformata in graduatoria valida per la stipula di contratti a tempo indeterminato, con possibile immissione in ruolo dei docenti, proprio dal comma 653, ovvero dalla stessa legge a cui fa riferimento il decreto ministeriale n. 597 del 2018 per escludere il servizio prestato presso gli ISSM non statali dal requisito di accesso alla nuova graduatoria nazionale, in palese contrasto con le procedure di reclutamento precedenti;

considerato inoltre che:

di fatto, gli ISSM non statali si trovano nella situazione e prospettiva di assistere con ogni probabilità a un esodo dei docenti inseriti nelle graduatorie ex legge n. 128 del 2013, i quali saranno chiamati negli istituti statali;

di conseguenza, la graduatoria ex legge n. 205 del 2017 sembrerebbe valida solo per gli istituti dello Stato, e, quindi, gli ISSM non statali potrebbero non essere in grado di reclutare nuovi docenti;

gli eventuali precari residui potrebbero decidere di non scegliere gli ISSM non statali dal momento che, oltre alle gravissime criticità economiche ancora non risolte di diversi istituti, il servizio ivi prestato non sarebbe utile ai fini dell’inserimento nelle graduatorie nazionali, e ciò aggiungerebbe ulteriori difficoltà nel reclutamento;

la diretta conseguenza è l’impossibilità di effettuare nomine dei docenti da parte degli ISSM non statali, che non sarebbero quindi in grado di garantire per tutti gli studenti l’inizio delle lezioni;

sorge quindi il concreto rischio di un esodo di massa degli studenti presso gli ISSM statali,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda prendere provvedimenti in merito alla discriminazione operata tra il servizio prestato dai docenti precari tra istituti statali e non statali ai fini dell’ammissione nelle graduatorie nazionali ex decreto ministeriale n. 597 del 2018.

(3-00323)

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