Qui di seguito il resoconto e i video dell’audizione della Ministra Fedeli oggi in settima Commissione del Senato. Vi invitiamo ad ascoltare direttamente i video, perché il resoconto ufficiale ci pare talvolta un po’ troppo riassuntivo.

Audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulle prospettive di riordino della normativa riguardante il settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) in relazione ai disegni di legge n. 322 e connessi   

Il PRESIDENTE, dopo aver formulato un indirizzo di saluto al Ministro, ricorda che la Commissione ha profuso un incessante impegno negli ultimi anni sul tema della statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati (disegni di legge nn. 322 e connessi), svolgendo ampi confronti anche con gli organismi rappresentativi del settore e con gli enti locali. Si tratta dunque di una iniziativa normativa sostenuta a tutti i livelli, rispetto alla quale occorre tuttavia conoscere l’intendimento del Governo, tanto più che è necessario procedere in tempi rapidi, vista la situazione di emergenza. Ciò rende dunque particolarmente rilevante l’audizione del Ministro prevista oggi, il cui svolgimento è stato sollecitato da tutti i Capigruppo.

Il ministro Valeria FEDELI ringrazia per l’opportunità offerta di poter svolgere un confronto diretto con la Commissione in merito alla riorganizzazione del settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), ritenuto centrale per il Dicastero di riferimento. Dopo aver ricordato i vari segmenti di cui si compone l’AFAM, fornisce alcune informazioni circa i numeri delle istituzioni coinvolte, pari a 137 istituti che includono i conservatori, gli ex istituti musicali pareggiati, le accademie di belle arti statali e non statali, l’Accademia di arte drammatica, l’Accademia nazionale di danza, gli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA) nonché gli istituti che rilasciano titoli aventi valore legale. Riferisce altresì che si è registrato nell’ultimo decennio un incremento di circa il 23 per cento degli studenti iscritti. In particolare, rispetto al totale degli iscritti, circa il 12 per cento è costituito da studenti stranieri, di cui il 52 per cento provenente dalla Cina. Illustra indi alcuni dati sul personale docente e su quello amministrativo, sottolineando che l’impegno finanziario dello Stato è aumentato nell’ultimo triennio. Sottolinea tuttavia come solo per gli ex istituti musicali pareggiati dal 2015 ad oggi si è verificata una diminuzione delle risorse, fermo restando che il Ministero sta elaborando soluzioni di più ampio respiro.

Evidenzia infatti che una delle priorità è costituita dalle procedure di reclutamento del personale, la cui definizione è demandata ad un regolamento attuativo della legge n. 508 del 1999. Dopo aver rilevato criticamente il consistente precariato strutturale stratificatosi negli anni, in assenza di un disegno organico, anche a discapito della continuità didattica, espone le linee guida di azione del suo Dicastero sul reclutamento, finalizzate a continuare la gestione delle graduatorie, a prevedere un doppio canale per le assunzioni – attingendo per metà dalle graduatorie e per metà da concorsi -, ad assicurare autonomia alle istituzioni in fase di assunzione, nonché a prevedere una composizione mista delle commissioni di concorso.

Sempre in ordine al regolamento sul reclutamento, fa presente che il testo è stato sottoposto alle organizzazioni sindacali e agli organismi rappresentativi del settore [le Conferenze Afam] ed è in via di redazione definitiva. Nel ribadire l’esigenza di attribuire autonomia responsabile alle istituzioni AFAM ad invarianza di spesa, elenca alcuni punti qualificanti di tale percorso, a partire da un piano di programmazione triennale, dalla possibilità di trasferire posti in organico vacanti dei docenti in posti per il personale amministrativo e viceversa, dalla conversione parziale di cattedre vacanti nonché da nuove modalità di conteggio delle facoltà assunzionali. In aggiunta a ciò, descrive i criteri per l’esercizio delle suddette facoltà assunzionali, basati al 50 per cento sullo scorrimento delle graduatorie per titoli e al 50 per cento su graduatorie nazionali e locali per titoli ed esami. Fa presente altresì che occorre affrontare anche il tema delle graduatorie derivanti dal decreto-legge n. 104 del 2013.

Sempre tra gli aspetti qualificanti, menziona la possibilità di individuare principi comuni per tutte le istituzioni AFAM per consentire loro di predisporre un proprio regolamento sul reclutamento. Al riguardo, segnala che dovrebbero essere inseriti come criteri la previsione del concorso per titoli ed esami per reclutare personale esterno, del concorso per soli titoli in caso di trasferimenti e la possibilità di particolari graduazioni dei punteggi attribuiti ai titoli e alle prove didattiche. Dopo essersi soffermata anche sulle modalità di selezione del personale amministrativo, fa presente che il Dicastero ha già proposto la stabilizzazione di personale in servizio da almeno tre anni.

Ulteriori priorità, prosegue il Ministro, riguardano senza dubbio la statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati e delle accademie di belle arti non statali, la possibilità di costituire i Politecnici delle arti, la revisione della governance, la disciplina dei dottorati di ricerca e gli incentivi all’internazionalizzazione. Ipotizza peraltro l’introduzione di forme di flessibilità per un riordino qualificato del sistema AFAM, nell’ottica di valorizzare quegli istituti capaci di fare massa critica e di esercitare maggiore capacità di attrazione. Pone dunque l’accento sulla necessità di favorire aggregazioni territoriali, ove possibile, e descrive diversi modelli di intervento, tra cui la semplice statizzazione, la fusione per incorporazione e la creazione dei predetti Politecnici.

Giudica dunque essenziale partire dai disegni di legge nn. 322 e connessi per il riordino e la statizzazione di 18 istituti pareggiati e 5 accademie di belle arti non statali, per tre delle quali (Verona, Genova e Perugia) è stato possibile avviare un percorso ad hoc. In merito, manifesta preoccupazione per la riduzione del sostegno assicurato finora dagli enti locali e per la diminuzione dei fondi statali, rimarcando come senza un intervento finanziario entro l’estate risulterà a rischio l’avvio del prossimo anno accademico.

Precisa dunque che le risorse occorrenti per la statizzazione ammontano a circa 40-50 milioni di euro, e propone di inserire una norma nel recente decreto-legge n. 50 del 24.04.2017 almeno per fronteggiare, in parte, la situazione di emergenza finanziaria, tentando poi in fase di conversione di incrementare le risorse disponibili. Parallelamente a ciò, in sede di esame dei disegni di legge n. 322 e connessi potrebbe essere regolamentato il riordino, individuando criteri di alta qualificazione e valorizzando il più possibile le specificità. Reputa peraltro matura la riflessione sulla governance delle istituzioni, tale da introdurre un sistema più snello con una chiara distinzione di compiti, tanto più che occorre rivisitare il ruolo del vertice amministrativo.

Avviandosi alla conclusione, riconosce la complessità del percorso descritto, sollecitando l’impegno di tutti gli attori coinvolti, nella comune consapevolezza che l’iter dei disegni di legge nn. 322 e connessi, congiuntamente a quello del regolamento sul reclutamento, può rappresentare una fase condivisa.

Nel dibattito prende la parola il senatore MARTINI (PD), il quale ringrazia il Ministro per l’esposizione puntuale, domandando comunque di poter acquisire il testo scritto dell’intervento. Preannuncia peraltro fin d’ora la necessità di concordare una prossima occasione di incontro a breve, onde sviluppare un dialogo costruttivo sui contenuti dei disegni di legge n. 322 e abbinati, essendo relatore in quella sede. Si compiace peraltro che il Ministro abbia confermato la volontà di risolvere la questione e si riserva di valutare le proposte concrete in ordine ai predetti testi.

Pur consapevole dell’emergenza esistente, si augura che si possa raggiungere un punto di equilibrio tra la soluzione dell’emergenza stessa e la definizione di un modello organico. Riconosce infatti che alcuni elementi possano costituire segnali positivi, a partire dalla determinazione del Ministro e del supporto dell’intera struttura ministeriale. Auspica peraltro che analoga disponibilità provenga anche dal Ministero dell’economia e delle finanze; coglie quindi l’occasione per domandare come mai la cifra necessaria per la stabilizzazione, inizialmente stimata in circa 35 milioni di euro, sia stata innalzata a quasi 50 milioni di euro. Un ulteriore aspetto positivo è rappresentato a suo giudizio dalla tenuta del sistema, nella sua organicità.

Manifesta invece forti preoccupazioni sia sul piano finanziario, data la complessità del quadro economico e della contestuale necessità salvaguardare una parte importante della storia, della cultura e della tenuta sociale del Paese, sia sul sistema nel suo complesso, in quanto occorre valutare nell’insieme tutte le misure descritte dal Ministro. In particolare, paventa il rischio di generare situazioni eterogenee e chiede come si procederà per le altre due accademie di belle arti non statali non ancora statizzate. Dichiara infine massima disponibilità a collaborare con l’Esecutivo nella direzione indicata.

La senatrice MONTEVECCHI (M5S), riallacciandosi alle considerazioni del senatore Martini, sollecita maggiore chiarezza sulla copertura economica della statizzazione, prefigurando a sua volta il rischio di una estrema frammentazione. In proposito, fa notare infatti che si prospettano diverse iniziative normative, tra cui il regolamento sul reclutamento, i provvedimenti parlamentari nonché il decreto-legge n. 50 del 2017. Dopo aver sottolineato come in Commissione il tema sia stato affrontato già dal 2014, contestualmente all’avvio del cosiddetto “cantiere AFAM” da parte dell’allora Ministro, ritiene che la gradualità evocata avrebbe potuto essere introdotta da tempo. Si domanda perciò quali siano le tappe previste, ribadendo le proprie preoccupazioni rispetto ad un’azione frammentata. Rispetto alla governance, reputa che spetti al Parlamento la definizione dei nuovi parametri, anche nella prospettiva di equiparare il comparto AFAM all’università. Esprime peraltro dubbi sulla costituzione dei Politecnici delle arti e invoca un chiarimento sui tre modelli descritti per la trasformazione degli ex istituti musicali pareggiati. Si sofferma altresì sull’offerta formativa delle accademie, rispetto alla quale occorre evitare la proliferazione e la sovrapposizione di corsi, nonché sull’individuazione di criteri contabili omogenei, nella prospettiva di comparare i bilanci e di rendere possibili monitoraggi e controlli. Nel riservarsi di valutare, sul tema del reclutamento, la relazione scritta che verrà consegnata dal Ministro, invita a prestare particolare attenzione anche agli ISIA e alle modalità di accompagnamento dei discenti nel mondo del lavoro.

La senatrice Elena FERRARA (PD) tiene a sua volta a sottolineare l’importante lavoro compiuto dalla Commissione in questi anni. Osserva comunque che la legge n. 508 del 1999, benché con molto ritardo, può essere ancora attuata attraverso lo strumento regolamentare. Ritiene invece che la definizione della governance debba spettare al disegno di legge parlamentare attualmente all’esame della Commissione, unitamente alle prospettive di riorganizzazione. In considerazione dell’esigenza di tenere insieme diverse iniziative normative, peraltro di rango diverso, segnala che nel disegno di legge n. 2287-BIS è prevista anche una disposizione sull’Accademia di danza. Ricorda altresì che nella legge n. 220 del 2016 sono stanziate risorse per gli aspetti formativi riguardanti la scuola e l’AFAM, le quali potrebbero essere impiegate anche per valorizzare nuove professioni e per favorire l’internazionalizzazione. Tenuto conto della verticalizzazione della musica e delle altre arti, reputa necessario stabilizzare buone pratiche all’interno dei Ministeri coinvolti anche per mettere in rete le esperienze svolte, tanto più che la cosiddetta “terza missione” per l’AFAM assume un rilievo particolare. In ultima analisi, si sofferma sul diritto allo studio, sollecitandone una piena attuazione anche nel comparto dell’Alta formazione.

La senatrice PETRAGLIA (Misto-SI-SEL) esprime soddisfazione per il confronto con il Ministro sui temi in titolo, precisando la necessità di conoscere la sorte dei precari, al fine di non creare ulteriori disuguaglianze. Invita dunque il Ministro ad esplicitare come si procederà rispetto a coloro i quali sono inseriti nelle graduatorie previste dalla legge e coloro i quali non sono inseriti nelle graduatorie ma hanno maturato tre anni di servizio. Sottolinea a sua volta che il tema rappresenta una emergenza da almeno 4 anni e che la Commissione ha ascoltato numerosi interlocutori. Occorre dunque capire come si procederà per gli anni 2017 e 2018, tenuto conto che il disegno di legge n. 322 avrebbe potuto essere approvato già due anni fa. Nel domandare quali siano i tempi di intervento e quali le risorse disponibili, sollecita i Dicasteri dell’istruzione e dell’economia ad evitare continui rinvii, tanto più che la Commissione aveva assunto impegni sulla base delle informazioni rese proprio dal Governo. In conclusione, si augura che venga data una soluzione complessiva a tutte le emergenze e non solo a quelle relative ai comuni per i quali sono imminenti scadenze elettorali.

Il senatore CONTE (AP-CpE) esprime soddisfazione per l’incremento degli studenti, sottolineando come dall’attuazione della legge n. 107 del 2015 potrà verificarsi un ulteriore aumento a seguito della creazione di nuove sensibilità nei settori artistici. Quanto all’iter dei disegni di legge n. 322 e connessi, condivide le preoccupazioni circa i tempi di esame, ritenendo peraltro che l’ulteriore confronto, pur necessario, potrebbe allontanare ancor più la conclusione del procedimento legislativo. In proposito, fa notare che il protrarsi del tempo finisce per aggravare la situazione e per aumentare le difficoltà finanziarie. Con particolare riferimento ai conservatori, giudica poi opportuno un chiarimento sulle competenze relative ai costi di gestione di tali istituti a seguito dell’abolizione delle province. Prendendo a sua volta atto con favore della volontà del Ministro di affrontare il tema, auspica che si giunga ad una soluzione prima della fine della legislatura, evitando ulteriori allungamenti dei tempi.

Il senatore BOCCHINO (Misto-SI-SEL) premette di essere giunto con qualche minuto di ritardo in quanto impegnato in Aula nella discussione generale relativa al Documento di economia e finanza (DEF). Al riguardo, pone una questione preliminare di organizzazione dei lavori, giudicando addirittura incredibile la sovrapposizione della seduta della Commissione con quella dell’Assemblea. Nel merito, manifesta delusione per le dichiarazioni del Ministro, da cui emerge la difficoltà di reperimento dei fondi, dimostrando come si sia di fatto ancora al punto di partenza. Riservandosi di approfondire i documenti che verranno consegnati dal Ministro, prende atto che saranno stanziati finanziamenti parziali nel decreto-legge n. 50 e che occorrono risorse ulteriori. A tale ultimo riferimento, domanda chiarimenti circa la variazione della cifra massima necessaria per la statizzazione. Richiamando altresì i toni trionfalistici con cui il Ministro ha avviato la statizzazione di alcune accademie di belle arti non statali, chiede le ragioni per cui si sia proceduto solo per alcune e non per gli ex istituti musicali pareggiati. Afferma peraltro che tale scelta rischia di rappresentare quasi una presa in giro, in assenza di una chiara assunzione di responsabilità. Sollecita dunque il Ministro a prendere un preciso impegno per definire la sorte di tali istituti, chiarendo al contempo le modalità con cui si effettuerà la statizzazione. Reputa infatti opportuno iniziare un processo di statizzazione partendo da quegli enti che versano nelle situazioni più gravi, compiendo così una oculata riflessione. In ultima analisi, segnala che in alcune aree del Paese gli ex istituti musicali pareggiati rappresentano presidi culturali essenziali per il relativo tessuto sociale.

Il PRESIDENTE, prima di dare la parola al Ministro, risponde al senatore Bocchino segnalando che l’articolo 29, comma 8, del Regolamento impone la sospensione della seduta delle Commissioni solo in sede deliberante e redigente quando l’Assemblea è riunita, peraltro su richiesta del Presidente del Senato o di un terzo dei senatori presenti Commissione. Riferendosi alla procedura in titolo, fa presente che essa non rientra nelle fattispecie poc’anzi descritte e sottolinea comunque di aver previamente accertato l’assenza di votazioni in Aula e di aver acquisito l’accordo di tutti i Capigruppo affinché l’audizione si potesse svolgere in concomitanza con la discussione generale prevista in Assemblea sul DEF, data la rilevanza del tema e l’urgenza di intervenire. Cede quindi la parola al Ministro per la sua replica.

Il ministro Valeria FEDELI mette a disposizione della Commissione il testo scritto del suo intervento, ringraziando peraltro tutti gli intervenuti per i contributi resi. Ribadisce peraltro l’urgenza di individuare proposte concrete in tempi brevi, utilizzando tutti gli strumenti normativi possibili a partire dalla conversione in legge del decreto-legge n. 50 del 2017. Riservandosi di intervenire compiutamente in un secondo momento per rispondere ai quesiti posti, segnala anzitutto che la materia è oggetto di diverse fonti normative, tenuto conto dei regolamenti attuativi della legge n. 508 del 1999, dei testi di iniziativa parlamentare e del decreto legislativo sulla cultura umanistica. Chiarisce altresì che la gradualità dell’intervento non è intesa quale elemento che esclude, e informa anche dei numerosi confronti svolti con i soggetti interessati. In proposito, reputa opportuno elaborare un piano definitivo che tuttavia troverà applicazione gradualmente anno per anno. Sul tema delle risorse, osserva che i 50 milioni occorrenti per la stabilizzazione sono ritenuti dal Ministero dell’economia e delle finanze una stima prudenziale, dovendo accertare l’insieme degli indebitamenti.Circa il presunto carattere parziale delle misure esposte, ritiene opportuno intervenire subito stanziando una piccola quota di risorse anche per via emendativa nel decreto-legge n. 50, salvo poi valutare ulteriori azioni. Il PRESIDENTE prende atto della necessità di un nuovo incontro con il Ministro nel breve periodo e manifesta la piena disponibilità della Commissione per individuare una data possibile. Rinvia quindi ad altra seduta il prosieguo dell’audizione del Ministro.

Il seguito della procedura informativa è rinviato.

 

 

INTRODUZIONE

 

RECLUTAMENTO

 

STATIZZAZIONI, POLITECNICI, ASSETTO DI GOVERNO, DOTTORATI, INTERNAZIONALIZZAZIONE

 

SEN. MARTINI (1)

 

SEN. MARTINI (2)

 

SEN. MONTEVECCHI (1)

 

SEN. MONTEVECCHI (2)

 

SEN. FERRARA

 

SEN. PETRAGLIA 

 

SEN. CONTE

 

SEN. BOCCHINO

 

REPLICA MINISTRA FEDELI

 

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